MotoGP 2017. Marquez: “Mi aspettavo Dovi così veloce”

MotoGP 2017. Marquez: “Mi aspettavo Dovi così veloce”
Marc contento per il lavoro svolto: “Ho un buon passo, riesco a essere costantemente veloce”. Ma Andrea è lì vicino: lo spagnolo non è sorpreso. “Quando ti giochi un mondiale, tutte le piste diventano “buone”. Io e lui abbiamo la stessa pressione”
20 ottobre 2017

PHILLIP ISLAND – Sorride Marc Marquez e non potrebbe essere altrimenti: al di là della prima posizione di Aleix Espargaro, è lui il pilota più veloce. Una conferma di quando si prevedeva alla vigilia.

«Sono contento di come è andata oggi. Davanti ho provato tutte le gomme a disposizione, dietro la media e la soffice: abbiamo capito un po’ di cose, ma c’è ancora da lavorare perché ci sono alcune curve dove possiamo essere più veloci, in particolare alla 1 e alla 8, le più rapide di Phillip Island. Lì la Ducati è più stabile e va motlo forte, mentre noi facciamo più fatica».


Ti sorprende la competitività di Dovizioso, nonostante questa non sia la sua pista preferita?

«L’avevo già detto ieri: quando ti giochi un mondiale, tutti i circuiti diventano “buoni”, perché la tensione e l’adrenalina ti fanno sempre spingere al massimo. Ecco quindi che non mi sorprende la sua velocità. Per quanto mi riguarda, sono soddisfatto del lavoro svolto, in particolare della mia costanza nelle FP2».


La soffice posteriore può essere un’opzione per la gara?

«Non ho fatto tanti giri con quella gomma, mentre la Ducati ne ha fatti di più ed, evidentemente, ci sta pensando per il GP. Noi dobbiamo ancora capire, fare altre prove: molto dipende dalla temperatura».


Chi vedi competitivo oltre a te e Dovizioso?

«Vinales: credo sarà lì a giocarsi la vittoria».


Ed Espargaro?

«Sicuramente ha fatto un gran tempo, lui è sempre stato efficace nel giro secco, ma non so se può tenere quel ritmo per tutta la gara».


Credi che Dovizioso, non essendosi mai giocato un titolo della MotoGP, sia più sotto pressione di te che sei più abituato a gestire certi momenti?

«No, secondo me non cambia niente: io e Dovi abbiamo la stessa pressione. E io, come sempre, corro senza pensare al passato, come se non avessi mai vinto nemmeno un titolo».

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