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SEPANG – Lo guardi in faccia, ci parli insieme, lo osservi attentamente e non vedi niente di strano, non traspare la minima tensione. Eppure, Marc Márquez si sta giocando il mondiale. Va bene che ci è abituato, ma la sua tranquillità (apparente?) fa impressione.
«L’obiettivo è affrontare il GP con la stessa mentalità di sempre, anche se, naturalmente, non può essere tutto uguale. Cercherò di spingere al massimo in prova, poi in gara vedremo come va, che tempo c’è, quali sono le sensazioni… Qui ci sono tanti piloti competitivi, in molti sono andati veloci nei test, mentre non è la mia pista preferita, in passato qui ho avuto tanti alti e bassi. Insomma, non è il mio GP migliore, ma la moto è molto differente rispetto ai test, sicuramente più competitiva. Ho un buon vantaggio, ma non è abbastanza: bisogna pensare a finire entrambi i GP».
Hai rivisto il GP d’Australia?
«Sì, l’ho rivisto lunedì nel mio computer. E’ stata veramente una gara pazzesca, con contatti, sorpassi...: sono orgoglioso di aver fatto parte di quel gruppo».
Può ripetersi una gara così anche a Sepang?
«Mi piacciano le gare come quella, ma qui preferirei un GP più tranquillo. Bisogna tenersi del margine».
A Phillip Island si è andati oltre il limite?
«No. E’ vero, ci sono stati tanti contatti, ma sempre dentro le regole: siamo tutti piloti esperti, sappiamo come gestire certe situazioni».
Ti aspetti una Ducati competitiva?
«Sì, ci sono dei punti dove sarà sicuramente molto efficace: a parte Phillip Island, quest’anno Dovi è stato efficace in tutte le piste».