MotoGP 2017. Petrucci: "Forse stasera mi renderò conto"

MotoGP 2017. Petrucci: "Forse stasera mi renderò conto"
Danilo indiavolato, come se avesse fatto ultimo e non secondo: “Ci ho creduto per 20 giri, finché Marquez non mi ha passato alla prima curva. E’ come vedere un film bellissimo, ma a 10 minuti dalla fine si spegne la TV… Però non ho niente da rimproverarmi: Marquez è stato più bravo”
10 settembre 2017

MISANO ADRIATICO – Non si dà pace. Schiuma delusione da tutte le parti. Danilo Petrucci ha sognato, visto e toccato la vittoria, poi svanita all’ultimo giro. Ma Danilo non ha nulla da rimproverarsi, non ha fatto nessun errore: Marquez è stato semplicemente più bravo. Ma a caldo Petrucci non riesce a vedere quasi nulla di positivo. «E’ come se tu stessi vedendo un film che ti piace tantissimo, ma a dieci minuti dalla fine si spegne la televisione…» dice quasi con le lacrime agli occhi. «Sapevo che Marquez era lì, sapevo che mi avrebbe attaccato, ma non credevo ci provasse in quel punto, alla curva uno. Ho provato a infilarlo alla quattro, ma quasi cado e curva dopo curva, invece di avvicinarmi, mi allontanavo. Speravo rischiasse un po’ meno, che pensasse al mondiale, mentre io non avevo nulla da perdere: fossi caduto, al massimo avrei preso quattro schiaffoni dentro al box! Invece…», continua il suo rammarico. Anche perché, non è la prima volta che si vede sfuggire un successo ormai alla portata di mano.

«Questa volta brucia più delle altre volte. Sono stato lì tutta la gara e non era facile condurla in questa condizioni e con Marquez dietro. Non stavo spingendo al massimo, volevo rimanere in piedi a tutti i costi; Marc all’ultimo giro ha preso dei rischi incredibili e all’ultimo giro è stato più forte. Sotot questo aspetto non ho tanto rammarico: ci ho provato, non potevo fare molto di più di quello che ho fatto. Marquez oggi è stato più forte».

 

Sei arrabbiatissimo: allora è meglio fare quinto a 20 secondi, che secondo a 1”192?

«No dai! Però ci speravo, stare davanti tutta la gara in queste condizioni, c’ho creduto fino alla fine. E’ difficile metabolizzarla, magari stasera lo capisco che ho fatto secondo».

 

Se non avesse smesso di piovere, avresti vinto?

«Forse sì, perché il mio peso maggiore, i 15 kg di differenza che ci sono con lui mi aiutavano in uscita di curva. Ma ha smesso di piovere e lui ha anche preso più fiducia, però con i “se” e i con i “ma” non si va da nessuna parte».

 

Hai creduto per un momento che questa fosse la volta buona?

«Sì, per 20 giri, fino a quando mi ha passato Marquez, fino alla curva 4, quando mi si è chiuso lo sterzo per ripassarlo. Speriamo nella prossima».

 

Due gare in Italia, due podi.

«Non so perché, non so cosa c’è… Sicuramente questa è stata una gara molto diversa dal Mugello. Certo, Lorenzo a Jerez, Zarco in Francia, Folger in Germania, io qui e al Mugello: non sono se è l’aria o sono le gomme (detta così, non suona proprio bene… NDA). Sono stato davanti fin da venerdì mattina, ieri ho faticato un po’ di più, non ero a postissimo fisicamente, ma qui a Misano abbiamo fatto i test e questo ci ha aiutato».

 

Hai mai pensato di far passare Dovizioso?

«Magari lo avrei fatto se fosse stato più vicino, ma io ci ho provato fino alla fine. Farlo passare all’ultima curva sarebbe stato brutto per l’immagine del campionato. A Valencia, nel 2015, quando Rossi mi passò dopo un mio errore, venni massacrato – e succede ancora adesso -, mentre io corro solo per me. Mi avrebbero insultato come un cane se avessi fatto una scena del genere. Certo, mi piacerebbe difendergli le spalle fino alla fine, mi piacerebbe fare parte della vittoria di Dovi, ma oggi ho pensato a me».

 

Sull’asciutto quanto sei lontano?

«Non tanto, devo gestire meglio le gomme: non sono molto distante da Dovi come velocità, anzi spesso sono anche più rapido. Lui fa la differenza nella gestione degli pneumatici fino al traguardo».

 

Secondo te Dovizioso ha fatto male ad “accontentarsi” del terzo posto?

«No, perché oggi era veramente facile andare per terra. Quando ha tutto sotto controllo, lui ci prova, come ha fatto a Silverstone: oggi nemmeno noi avevamo la situazione perfettamente sotto controllo. Infilarsi a 280 km/h su una striscia di 10 centimetri di acqua è rischioso: oggi andare per terra, come si è visto in Moto2 e Moto3, ma anche in MotoGP, era molto facile. Ha fatto bene ad accontentarsi, mentre Marquez è stato incredibile».

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