MotoGP 2017. Rossi: "Ho dovuto rallentare e Dovi mi ha fregato"

MotoGP 2017. Rossi: "Ho dovuto rallentare e Dovi mi ha fregato"
Rossi soddisfatto del podio "Oggi più di così non potevo fare, dobbiamo migliorare tecnicamente". Su Dovi: "Ci ha preso gusto a vincere"
27 agosto 2017

Sei tornato sul podio e Marquez ha rotto. Quest’anno è un’altalena.

«Tutte le gare è una sorpresa perché non sapremo mai quanto saremo competitivi e come andrà la moto. Durante i test di Misano abbiamo fatto dei passi avanti per salvare la gomma dietro. Però non sai mai tra una pista e l’altra. Prima dell’Austria, che è stata una gara veramente negativa, a Brno siamo andati veramente forte. Abbiamo fatto l’errore al flag to flag se no ero veloce. Quindi sono due delle ultime tre gare che siamo competitivi. Non siamo lontani, daremo il massimo per provarci, ma rimango abbastanza scettico (per il mondiale, NDR). Ho questo problema negli ultimi giri, sappiamo cos’è, ma magari ci vuole un po’ di tempo per risolverlo. Se riusciamo a risolverlo prima della fine dell’anno… più che per il mondiale mi piacerebbe riuscire a lottare per vincere, come oggi, arrivare sul podio. E’ stata una bella gara, mi sono divertito».


Sei partito in fuga per avvantaggiarti in vista delle difficoltà negli ultimi giri?

«No, mi sarebbe piaciuto partire dietro a Marquez o a Crutchlow perché mi sarei fatto un po’ portare però quando speri in queste cose succede sempre il contrario. Però è andata bene così: intanto quando sei davanti stai lontano dai guai, ma non ho tirato al 100%. Ho cercato di andare forte ma di guidare dolce e non fare spinnare troppo la gomma. Sembra che quest’anno si debba fare così. Ero veloce ero a posto e il mio passo così mi permetteva di stare davanti quindi tutti i giri prendevo confidenza. C’è mancato poco e fino a cinque giri dalla fine ci ho creduto. Ho anche pensato che magari il Dovi stava un po’ più attento perché Marquez era fuori invece era troppo più veloce alla fine. Stiamo parlando veramente di poco perché io ho dovuto rallentare 3-4 decimi e mi ha fregato».


Che Marquez troveremo a Misano? Arrabbiato?

«Lo capisco e capisco la sua delusione, perché a me è successo lo scorso anno. E’ veramente una cosa che ti fa disperare perché sai che molto probabilmente le altre moto non si romperanno mai. Quando cadi è un errore tuo e pensi che magari possa cadere anche il tuo avversario invece la rottura del motore fortunatamente negli ultimi anni succede pochissimo. Rimane comunque il favorito insieme a Dovi».


Domani ti scoccerà non aver vinto?

«Pensavo che arrivando sul podio non potevo essere arrabbiato. Sono un po’ deluso perché ho fatto una gara al di sopra di quello che mi aspettavo, ma più di così oggi non potevo fare. Dobbiamo migliorare tecnicamente e avere quel pelino in più negli ultimi giri. Spero di riuscire a dare il mio apporto a Yamaha, perché insieme riusciremo a migliorare».


Adesso si va a Misano.

«Bello! Io, la Ducati e Dovi siamo quelli che abbiamo più tifosi quindi sarà bellissimo. Dovremo fare un’altra bella gara. Oggi è stato bellissimo salire sul podio davanti ai tifosi e a Misano sarà ancora più bello, quindi voglio dare il massimo per esserci».


Ma una sfida tra voi due la vedi?

«Sì, con Dovi ne abbiamo fatte svariate e anche oggi mi è dispiaciuto un sacco non poter replicare, ma lui era veramente più veloce. Spero la prossima volta di essere io più veloce e di giocarcela all’ultimo giro».


Che avversario è?

«Mi trovo bene, ho rispetto per lui e lui per me. E’ un avversario leale in pista, aggressivo ma mai troppo».


Ti sta stupendo?

«Diciamo che dopo tanti anni che non vinceva… gliel’ho detto: “ci hai messo un po’, ma adesso c’hai preso gusto”. Un po’ mi sta stupendo, però ha sempre avuto una grande dedizione al lavoro e un grande talento e quindi è arrivato il suo momento».


La Yamaha fatica più delle altre moto perché più equilibrata?

«Noi abbiamo sempre avuto queste difficoltà con le Michelin, anche prima della Bridgestone e dobbiamo capire come aiutare la gomma dietro, perché se no la moto va molto bene».

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