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Alla vigilia, Valentino Rossi temeva il bagnato: le prime libere, hanno confermato i timori del pilota della Yamaha.
«Anche sull’asciutto, per dirla facile, quando andiamo forte roviniamo troppo la gomma e se non la consumiamo significa che andiamo piano… Insomma, non abbiamo risolto i problemi del 2016. Dall’altra parte, andiamo piano con l’acqua, quando l’anno scorso era tutto facile, io ero sempre competitivo in queste condizioni. Questa è più difficile».
Si può dire che la M1 2017 sia un passo indietro rispetto al 2016?
«Eravamo partiti molto bene, però abbiamo sofferto tanto. L’anno scorso finivamo la gomma, ma eravamo più competitivi: nel 2016 io ho vinto due gare e Lorenzo quattro, se non sbaglio. Quest’anno io ne ho vinta una e Vinales tre e ho molti meno punti dell’anno scorso, al di là del GP perso a Misano».
Come mai la Yamaha non è riuscita a risolvere questi problemi?
«Quello che succede sul bagnato con una MotoGP è talmente tanto complicato, è come una sorta di “magia” tra tutti gli elementi: non si sa bene perché una moto funziona e una no… Abbiamo provato a fare un po’ di cose: sull’asciutto la M1 è migliorata, sul bagnato no».
Per il 2018 ci vuole un grande cambiamento?
«Solitamente la Yamaha non stravolge mai la moto un anno con l’altro: non mi aspetto grandi rivoluzioni. Ma possono bastare piccoli cambiamenti, basta che funzionino. Ci sono ancora quattro GP, bisogna fare il massimo: questo è un momento molto importante per il 2018. Stiamo parlando molto con gli ingegneri, diamo le indicazioni. Quando abbiamo avuto la moto nuova a Valencia 2016, ci si aspettava un grande passo in avanti: purtroppo non è stato così. Anche la moto 2016 aveva dei problemi, si cerca sempre di andare più avanti. A questo punto, speriamo che sia asciutto, perché sul bagnato è difficile».