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LOSAIL – Posizione (9°) e, soprattutto, distacco (1”483) sono preoccupanti, ma, perlomeno apparentemente, Valentino Rossi mantiene una certa serenità.
«Non sono stato tanto veloce, anche se con le morbide avevo un buon grip, potevo spingere un po’ di più, fare qualche decimo meglio, che mi avrebbe consentito di fare quinto o sesto. Ma non è questo che mi preoccupa, quanto il passo con le gomme da gara: scivola tanto, faccio un po’ troppa fatica».
Insomma, una giornata negativa.
«Sì, ma alla fine del turno abbiamo provato delle soluzioni differenti, che se le mettiamo tutte insieme posso portare dei benefici, anche se come passo siamo abbastanza lontani. A parte Viñales, che è veramente molto veloce, per stare con il secondo gruppo ci manca mezzo secondo».
Viñales, effettivamente, non è un problema solo per te, ma per tutti: come lo valuti?
«Sta andando veramente molto forte: sia come giro veloce, sia come passo, è quello che ne ha di più degli altri. Sta guidando molto bene, ha un grandissimo feeling con la Yamaha, la sta interpretando molto bene e per questo è molto veloce. Per quel che mi riguarda, la moto si muove tanto, ma spero che le ultime modifiche fatte ci possano far fare un miglioramento anche con le gomme più dure».
Hai utilizzato due telai differenti: uno era il 2016 o è arrivata una ciclistica differente?
«Sono due telai un po’ diversi, ma non ci sono novità, l’avevo già durante i test, ma ne abbiamo solo uno. Siamo un po’ in ritardo con il lavoro, perché durante i test ero in difficoltà e dobbiamo quindi lavorare su soluzioni differenti. Ma non è questo il problema».
Allora, qual è?
«La Michelin ha portato delle gomme un po’ differenti sull’anteriore, un po’ più morbide e, sinceramente, non mi trovo troppo bene».
E’ la carcassa troppo morbida?
«Sia la carcassa sia la mescola: mi si muove troppo in entrata, faccio fatica e perdo confidenza, non sono veloce in entrata di curva».
E’ l’inizio più difficile che hai avuto in questi ultimi anni?
«Da quando sono tornato in Yamaha è sicuramente l’anno più complicato: dobbiamo lavorare».