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Quali sono state le chiavi del GP?
1) La forza psicologica di Pedrosa. D’accordo, partiva favorito e su questa pista è sempre andato fortissimo, ma Dani è sembrato avere una convinzione particolare, messa già in mostra durante le qualifiche, quando non si era fatto intimorire da Marquez alla sue spalle. In gara è stato capace di replicare immediatamente ogni volta che il compagno di squadra gli recuperava qualche decimo.
2) Le gomme. Ancora una volta, purtroppo, sono stati determinanti: certi cambiamenti di prestazioni si possono spiegare solo con problemi degli pneumatici. Fino a prova contraria.
3) La determinazione di Lorenzo. Jorge è sempre andato forte a Jerez e già giovedì, ancora prima di scendere in pista, sembrava convinto di poter fare bene, al di là delle possibili difficoltà della Ducati. Turno dopo turno si è caricato, come lui sa fare quando le cose vanno bene, e in gara, come ha detto Dovizioso «sembrava guidasse una Yamaha».
Vinales: primo e costante nel warm up, sesto e in difficoltà in gara. Come si spiega?
In Yamaha non vogliono parlare di un problema di gomma, ma per Vinales è chiaro che la colpa è della Michelin. Anche se non lo dice apertamente. Ma la sua dichiarazione è sufficientemente chiara.
«Non dico niente sulle gomme, per evitare di ricevere un’altra email, come mi è successo dopo Austin quando avevo parlato di un possibile pneumatico difettoso… E’ logico e normale, tutti vogliono che si parli bene del proprio marchio: io sono fra i pochi piloti che non ha criticato la Michelin e che l’ho sempre sostenuta. Non capisco, però, come nel warm up la gomma funzionasse perfettamente e in gara no… E non è stato solo un problema mio, ma anche Valentino ha sofferto: è un po’ strano. Se Rossi fosse arrivato terzo, si poteva pensare che avevamo sbagliato la messa a punto, ma non è stato così». Insomma, secondo voi, per Vinales di chi è la colpa?
Come si spiega, invece, la migliore prestazione della Yamaha 2016 rispetto alla 2017?
Secondo Maio Meregalli, responsabile Yamaha, la gomma dura anteriore, utilizzata sia da Vinales sia da Rossi, efficace in prova con parecchi gradi in meno, non ha reso come si pensava con la temperatura più alta dell’asfalto. In pratica, secondo Meregalli, l’anteriore medio di Zarco (l’aveva anche Lorenzo) ha fatto la differenza.
Perché Iannone è caduto al decimo giro mentre era in nona posizione?
Risponde Iannone: «Soffrivo molto con le gomme, non avevo grip: ho perso l’anteriore e sono finito a terra».
Cosa ha detto Dovizioso dopo il suo quinto posto?
Dovizioso: «Sono molto contento: arrivare 5° a Jerez partendo da 14esimo è oltre le mie aspettative. Oggi, in condizioni difficili, abbiamo confermato la velocità che avevamo messo in mostra nelle FP4. Lorenzo ha guidato bene tutto il fine settimana: quando è così in forma, fa la differenza, gli faccio tanti complimenti».
Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).
Pedrosa 1’40”243 (3); Zarco 1’40”298 (3); Crutchlow 1’40”437 (5); Lorenzo 1’40”359 (3); Marquez 1’40”560 (3); Dovizioso 1’40”630 (4); Vinales 1’40”706 (3); Rossi 1’40”726 (6); Petrucci 1’40”744 (3); Miller 1’40”837 (4).
Le più tre belle frasi del fine settimana.
3) Pedrosa (sabato): «Quando ho visto Marquez dietro di me ho pensato di rallentare, poi mi sono detto: accetto la sfida, vediamo chi vince. E ho conquistato la pole».
2) Lorenzo (domenica): «Non è giusto dubitare di un pilota che ha conquistato tante vittorie e podi».
1) Rossi (domenica): «Qui la situazione cambia di ora in ora, altro che di anno in anno».