MotoGP 2018. Crutchlow vince il GP. Rossi speronato da Marquez

MotoGP 2018. Crutchlow vince il GP. Rossi speronato da Marquez
Delirante GP d'Argentina con doppia partenza, Marquez sperona Rossi che cade. Podio: Crutchlow, Zarco, Rins
8 aprile 2018

TERMAS DE RIO HONDO – Torna alla vittoria Cal Crutchlow davanti a Johann Zarco e Alex Rins, per un podio assolutamente inedito. Quinto al traguardo (ma verrà penalizzato) Marc Marquez, settimo Andrea Dovizioso, nono Andrea Iannone, 11esimo Danilo Petrucci, 19esimo Valentino Rossi, ripartito dopo essere stato abbattuto da Marquez la 20esimo giro.


E’ successo di tutto, quasi tutto sbagliato. Proviamo a riassumere. Poco prima del via cade un po’ di pioggerellina, quella infima, quella schifosa. L’asfalto si bagna, soprattutto nella parte posteriore del circuito, ma fondamentalmente rimane asciutto. Tutti i piloti vanno sullo schieramento di partenza con le rain, tutti tranne Jack Miller, che come aveva fatto in qualifica, azzarda le slick. Passano i minuti ed è chiaro che quella di Jack è ancora una volta la scelta giusta. Ma ormai la pit lane è chiusa e si è oltre il limite regolamentare per cambiare le gomme. Unica soluzione: spostare la moto in pit lane e partire da lì con le slick. Il problema è che in pit lane ci sono 23 piloti e uno solo, Miller, sulla griglia di partenza. E’ il caos e la direzione gara decide, secondo me correttamente, di ritardare la partenza.

SCELTA DISCUTIBILE

Poi, però, è il caos. Per non penalizzare Miller, che comunque aveva preso i suoi rischi per scegliere le slick, viene presa una decisione di compromesso: non si può far partire tutti dalla pit lane, sarebbe troppo pericoloso (giusto), e si opta quindi per dare a Miller una “griglia” di vantaggio, schierando tutti gli altri piloti, in base a quanto fatto nelle qualifiche, a partire dall’ultima fila. Secondo me bisognava lasciare lo schieramento com’era in origine, lasciando i piloti con le rain, che avrebbero potuto cambiare effettuando il classico “flag to flag”. Ma questo tema, passa in secondo piano visto tutto quello che è accaduto.

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MARQUEZ FA SPEGNERE LA MOTO

Si parte quindi con questo nuovo schieramento, ma finito il giro di ricognizione, Marc Marquez fa spegnere la moto un attimo prima del via. Per regolamento, dovrebbe essere spostato nella pit lane, ma Marquez si fa spingere, riaccende la moto e si riposiziona nella casella conquistata in qualifica. E’ subito evidente che non lo può fare, lo capisce anche lui, che infatti spinge come un forsennato per guadagnare terreno. Passa in testa al secondo giro , al quinto a 1”603 di vantaggio, al sesto viene punito con il “ride through”. Rientra in pista 19esimo a 21”107 da Miller, in quel momento in testa alla gara.

VENA CHIUSA, SPORTELLATE A TUTTI

Marquez è una furia, gira almeno un secondo più veloce di Miller e oltre un secondo più veloce di tutti gli altri. Rimonta posizioni, ma al nono giro, alla curva 13 (quella, per intenderci del contatto Dovizioso/Iannone di qualche anno fa) esagera, entra troppo deciso su Aleix Espargaro lo spinge fuori. Gli chiede scusa, ma dalla direzione gara gli comunicano che deve cedere la posizione. Nel frattempo, però, Marquez aveva già passato altri due piloti, quindi perde ulteriore tempo. All’ottavo giro è a 20”176. Continua a spingere come un forsennato, umilia quasi gli avversari, perché pur con un ride trough, pur avendo dovuto cedere le posizioni, supera piloti che non hanno avuto questi “inconvenienti”. Nella sua rimonta passa Dovizioso, quindi arriva in scia alle Yamaha e al 20esimo giro perde completamente la testa: sempre alla curva 13, entra come se davanti a lui non ci fosse Valentino Rossi, lo centra, lo fa cadere. Ancora una volta chiede scusa, ma continua a spingere e nell’ultimo giro infila anche Vinales per un quinto posto che, però, si trasforma in 18esimi per una penalizzazione di trenta secondi. Secondo me troppo poco: andava squalificato. Poi, una voltato rientrato al box, Marquez va, accompagnato da Alberto Puig (giusto), ma anche dal manager Emilio Alzamora e dal suo fisioterapista (cosa c’entravano) al box Yamaha a chiedere scusa. Scuse che non vengono accettate ma, incredibilmente, non è il team manager Maio Meregalli ad allontanare Marquez, ma Alessio Salucci (Uccio), l’amico di Valentino. Tutto sbagliato.

 

 

CRUTCHLOW PRIMO E IN TESTA AL MONDIALE

Così, purtroppo, passa in secondo piano la strepitosa vittoria di Cal Crutchlow, che non vinceva dal GP d’Australia 2016: per la prima volta, Cal è anche in testa al mondiale, davanti ad Andrea Dovizioso, sesto al traguardo, dopo una gara molto complicata. In un certo senso, al Dovi è andata bene. Al secondo posto Johann Zarco, che ci ha provato fino alla fine, e Alex Rins arrivato a 2”5 al traguardo, ma in realtà in lotta per il successo fino al penultimo giro. Disastro Lorenzo: 15esimo.

 

CLASSIFICA

Pos. Punti Num. Pilota Nazione Team Moto Km/h Data e ora/Distanza
1 25 35 Cal CRUTCHLOW GBR LCR Honda CASTROL Honda 170.4 40'36.342
2 20 5 Johann ZARCO FRA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 170.4 +0.251
3 16 42 Alex RINS SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 170.2 +2.501
4 13 43 Jack MILLER AUS Alma Pramac Racing Ducati 170.1 +4.390
5 11 25 Maverick VIÑALES SPA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 169.3 +14.941
6 10 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 168.8 +22.533
7 9 53 Tito RABAT SPA Reale Avintia Racing Ducati 168.8 +23.026
8 8 29 Andrea IANNONE ITA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 168.7 +23.921
9 7 55 Hafizh SYAHRIN MAL Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 168.7 +24.311
10 6 9 Danilo PETRUCCI ITA Alma Pramac Racing Ducati 168.6 +26.003
11 5 44 Pol ESPARGARO SPA Red Bull KTM Factory Racing KTM 168.2 +31.022
12 4 45 Scott REDDING GBR Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 168.2 +31.891
13 3 30 Takaaki NAKAGAMI JPN LCR Honda IDEMITSU Honda 168.1 +32.452
14 2 21 Franco MORBIDELLI ITA EG 0,0 Marc VDS Honda 167.5 +42.061
15 1 99 Jorge LORENZO SPA Ducati Team Ducati 167.5 +42.274
16   19 Alvaro BAUTISTA SPA Angel Nieto Team Ducati 167.5 +42.625
17   12 Thomas LUTHI SWI EG 0,0 Marc VDS Honda 167.4 +43.350
18   93 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 169.4 +43.860
19   46 Valentino ROSSI ITA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 166.8 +52.082
20   17 Karel ABRAHAM CZE Angel Nieto Team Ducati 166.0 +1'03.944
21   10 Xavier SIMEON BEL Reale Avintia Racing Ducati 165.6 +1'10.144
Non classificato
    38 Bradley SMITH GBR Red Bull KTM Factory Racing KTM 167.2 7 Giri
    41 Aleix ESPARGARO SPA Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 166.2 11 Giri
Primo giro non terminato
    26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda   0 Giro