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PHILLIP ISLAND – Persa – anche matematicamente – la possibilità di giocarsi il titolo mondiale, Andrea Dovizioso ha comunque un obiettivo non da poco per le ultime tre gare: difendere i nove punti di vantaggio su Valentino Rossi per il secondo posto in campionato.
«Sì, bisogna stare attenti: mi aspetto Rossi forte qui e in Malesia, ma anche a Valencia. Phillip Island è sempre un GP particolare, sia per la conformazione della pista sia per il meteo: sarà fondamentale portare a casa più punti possibile. Qui noi abbiamo sempre fatto fatica, è una verifica importante: mi aspetto di essere più veloce del 2017. Nella seconda parte di stagione siamo migliorati tanto, bisogna confermarlo anche qui, continuando a raccogliere dati per il 2019».
A guardare la classifica, la Ducati potrebbe non sembrare coì competitiva…
«Purtroppo abbiamo buttato via tanti punti. Ma la stagione può essere giudicata sotto punti di vista differenti: quest’anno siamo stati competitivi dove in passato avevamo fatto grande fatica. Abbiamo preso dei rischi, giocandoci però podi e vittorie. Prendiamo Rossi, per esempio: è stato bravissimo a gestire una situazione difficile, ma non si è mai giocato le gare, prendendo sempre un po’ di secondi. La Ducati adesso ha un potenziale maggiore della Yamaha e gli errori sono stati commessi per giocarsi qualcosa di importante: le gare andavano approcciate così, soprattutto se te la giochi contro Marquez, il migliore di adesso».
Mi hanno colpito le tue dichiarazioni del dopo gara sia in Thailandia sia in Giappone; in entrambi i casi, hai detto di essere rimasto sorpreso quando Marquez ti ha passato, di aspettarti un comportamento differente della sua moto. Allora ti chiedo: non è il caso di farlo stare un po’ davanti, come ha fatto lui con te?
«In ogni azione che fai c’è sempre una motivazione: ci sono delle strategie che uno cerca di fare, ma non sempre vanno bene. Fortunatamente, sia in Thailandia sia in Giappone non c’era in ballo un campionato: sono tutte situazioni che servono per il prossimo anno».
Per Marquez è stato più facile – o difficile - vincere questo titolo o quello del 2017?
«Nel 2017 ha fatto più fatica perché la sua Honda in accelerazione non era messa bene come quella di quest’anno. Nel 2018 ha vinto 8 GP: non ci riesci se non hai una superiorità di moto o di pilota. Marquez sbaglia quando è al limite: quest’anno non lo era e così ha conquistato tante vittorie. Al di là di questo, noi quest’anno abbiamo tanta sostanza e l’abbiamo avuta soprattutto da Brno in poi».
Qual è l’obiettivo per domenica?
«Il podio. Anche se qui andranno fortissimo sia le Suzuki sia le Yamaha, oltre naturalmente a Marquez e Crutchlow. Siamo già in troppi per il podio…».