Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
PHILLIP ISLAND – La preoccupazione della vigilia si trasforma in soddisfazione per un podio importantissimo, su una pista dove Andrea Dovizioso è sempre stato in difficoltà: era dal 2011 che Dovizioso non faceva così bene a Phillip Island. Come sua abitudine, Andrea si prende tutto il buono di questo risultato, senza però dimenticare i punti negativi.
«Questo era un test importante prima della fine della stagione: abbiamo confermato i miglioramenti rispetto al 2017 e anche quelli fatti nella seconda parte della stagione. Siamo complessivamente più veloci, ma non ancora abbastanza per lottare su questa pista per vincere il GP. In rettilineo e in staccata siamo molto efficaci, ma da altri parti facevo troppa fatica, in percorrenza perdevo tanto. E’ a centro curva che dobbiamo migliorare».
Sei sorpreso da quanto ha fatto Bautista?
«No. Lo conosco bene, il suo stile di guida è uno dei migliori in assoluto e questo è un circuito molto adatto a lui: è super efficace quando c’è tanto consumo della gomma posteriore e nei curvoni lunghi. Sapevo che con una buona moto avrebbe potuto fare bene: è stato bravo, ma non mi ha sorpreso».
Cosa ti porti a casa di questo GP?
«Tante cose belle. In prova avevo visto che eravamo più competitivi dell’anno scorso, ma la gara è sempre un’altra cosa. Ci ha dato una mano la mancanza di vento e poi sono riuscito a mettermi nella posizione giusta. Come velocità siamo più vicini, ma il DNA della moto rimane quello, le caratteristiche sono sempre le stesse. Sono soddisfatto anche perché quando Iannone ha fatto lo strappo negli ultimi due giri, sono riuscito a stare con lui: è un aspetto positivo. Non avevamo però la velocità di Vinales, io non potevo andare più forte: se l’avessi fatto, avrei usato troppo la gomma posteriore. Il distacco è più che accettabile: siamo andati molto meglio del 2017, ma ancora non basta».
Bautista ha detto che la più grande differenza tra la GP17 e la GP18 è nell’erogazione del motore: sei d’accordo?
«Per lui è più facile vedere certi aspetti, perché ha fatto un salto da una moto all’altra, mentre quando sei dentro e sviluppi la moto hai sensazioni differenti: credo che la GP18 sia migliorata in tanti aspetti, non solo nel motore».
Cosa puoi dire della Yamaha?
«Al di là della vittoria, non sono così in forma e lo dimostra il calo di Rossi nel finale (attento Dovi: ti daranno del valentiniano… NDA): visto come andava all’inizio, temevo che ne avrebbe avuto di più alla fine, invece ha avuto delle difficoltà. Loro, come ha detto anche Vinales, hanno un ottimo telaio e nei curvoni veloci si esaltano, ma soffrono per altri aspetti».
Adesso hai 15 punti di vantaggio su Rossi.
«Ho allungato un pochino, ma basta un errore per giocarti tutto: magari cadi per giocarti la vittoria. E’ sicuramente positivo essergli arrivato davanti, ma adesso andiamo su una pista dove va forte».
Beh, anche tu: ci hai vinto negli ultimi due anni…
«Sì, ma pioveva…».