MotoGP 2018. Dovizioso: "Comunque vada cadrò in piedi"

MotoGP 2018. Dovizioso: "Comunque vada cadrò in piedi"
Andrea non parla del contratto con la Ducati, ma secondo il suo manager, Simone Battistella, il rinnovo si farà “all’80%”. Intanto Marquez apre le porte della Honda: “Pedrosa e Dovizioso i due migliori compagni di squadra possibili”
3 maggio 2018

JEREZ DE LA FRONTERA – E’ l’ultimo discorso che vorrebbe affrontare, ma Andrea Dovizioso, suo malgrado, è costretto a dire qualcosa del contratto, o meglio, del “non contratto” con la Ducati.

«Stiamo parlando, poi vediamo cosa succede. In questo momento, è inutile che spieghi nel dettaglio qual è la situazione, non avrebbe senso».


Ma sei ottimista?

«Diciamo che io sono molto tranquillo: comunque andrà cadrò in piedi».


Andrea non aggiunge altro. Dice qualcosina in più, ma poco, il suo manager, Simone Battistella: «Ci sono 80 probabilità su 100 che Dovizioso rimanga in Ducati. Ma c’è ancora da lavorare…».


Uno potrebbe dire. Andrea non ha alternative. Una, però, ci potrebbe essere e anche molto interessante: la HRC ha ancora un posto libero.

«Ho sempre detto che preferisco avere un compagno di squadra forte, che serve da stimolo. Al momento, sembrano essere rimasti due piloti liberi: Pedrosa e Dovizioso» dice Marc Marquez, dando implicitamente la sua benedizione al pilota italiano.


La logica dice che Dovizioso rimarrà in Ducati, ma bisogna superare lo scoglio dell’ingaggio: Andrea, presumibilmente, chiede 6 milioni di euro a stagione, la Casa di Borgo Panigale, probabilmente, ne offre 4,5-5. Adesso bisogna capire quanto le due parti sono flessibili: Dovizioso pare che non lo sia, lo sforzo lo deve fare la Ducati.

LORENZO: QUALE FUTURO?

Al momento, inevitabilmente, Jorge Lorenzo passa in secondo piano: per lui c’è ancora posto in Ducati? Probabilmente no e se sì alle condizioni di Borgo Panigale, in questo caso non trattabili. In pratica, come successe a Dovizioso nel 2016, Lorenzo dovrà accontentarsi di una cifra “bassissima” (si fa per dire), diciamo 7-8 volte inferiore a quella che guadagna adesso. L’alternativa è la Suzuki, che difficilmente rinnoverà con Andrea Iannone, al di là del bel podio conquistato ad Austin: il rapporto si è compromesso, non solo per la mancanza di risultati, ma anche a livello umano. Difficile (ma non impossibile) quindi, proseguire ed ecco che la soluzione Lorenzo sarebbe la migliore. Ma anche qui ci sono un paio di aspetti da superare: ancora una volta l’ingaggio, ma anche quello che potrebbe comportare l’ingaggio di un pilota come Jorge dal punto di vista gestionale della squadra. Se Iannone lascerà veramente la Suzuki, allora l’opzione più probabile è l’Aprilia, che vuole un pilota italiano da affiancare ad Aleix Espargaro. Nel paddock si parla anche di un ritorno in Ducati, nel team Pramac: a me personalmente sembra impossibile, per mille motivi. Quindi, nel più classico dell’”IO L’AVEVO DETTO” succederà proprio questo…

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