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PHILLIP ISLAND – Non è l’Andrea Dovizioso sicuro e convinto degli ultimi GP, ma le libere australiane hanno dato un esito confortante: la Ducati non è “malaccio” nemmeno su questa pista, dove nel 2017 aveva faticato moltissimo.
«E’ stata una giornata un po’ strana: ci sono due-tre piloti che sono andati veramente forte ed altri che invece hanno reso meno delle aspettative. Alla fine si è girato con buone condizioni, con poco vento e un discreto grip sull’asfalto: abbiamo confermato i miglioramenti rispetto al 2017. Ma non basta: siamo stati abbastanza veloci, ma al momento non siamo competitivi per giocarci il podio. Per la verità, anche nel 2017 eravamo andati bene il venerdì, ma adesso la situazione è differente, c’è più sostanza».
Quindi, ti aspettavi qualcosa di meglio?
«No, tutt’altro, temevo potesse andare molto peggio. Questo non significa che siamo messi così bene, non siamo i più veloci e un conto qui è essere efficaci per qualche giro, un altro riuscirci per la gara».
Dove è migliorata la moto?
«Diciamo che il DNa è sempre quello, le caratteristiche sono le stesse, ma i difetti sono meno marcati e possiamo guidare in modo più costante ed efficace».
Chi sono quelli con il passo migliore?
«Iannone va molto forte: me ne ero già accorto nelle FP1 e nelle FP2, montando la dura al posteriore, ha fatto un ulteriore passo in avanti, girando anche da solo. Poi c’è Crutchlow, che purtroppo si è fatto male (tripla frattura alla caviglia destra, verrà operato a Melbourne, NDA), quindi Vinales».
E Marquez?
«Oggi non è andato così bene: è caduto nelle FP1 e nelle FP2 non è stato efficace come lo era stato nel 2017. Ma domani sarà super veloce, ne sono convinto, così come Rossi. Noi dobbiamo lavorare sulla durata della gomma: oggi non abbiamo potuto portare a termine la prova che avevamo impostato. C’è ancora da lavorare, ma l’inizio è stato sicuramente promettente».