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BURIRAM – Ha sempre considerato il primo tempo nelle libere poco significativo e, se è possibile, questa volta per lui il primo posto ancora di meno: Andrea Dovizioso, per il momento, non è così ottimista.
«Ci sono tanto però… Marquez non ha mai messo la gomma nuova nel finale ed è molto veloce. Ma non solo lui: c’è un gruppo grande, con un passo simile. Per il momento, credo che nessuno abbia il controllo della scelta delle gomme e c’è ancora tanto da lavorare. Noi abbiamo fatto un buon miglioramento dalle FP1 alle FP2 (leggi l'articolo), ma non siamo competitivi: questa è una pista molto complicata per noi. La prima parte è buona, ma nella seconda fatichiamo tanto e c’è da valutare il consumo delle gomme. Ma, a parte Marquez, la situazione è ancora tutta da delineare».
Questo grande equilibrio è dovuto alle gomme, al caldo, alla pista?
«Credo che la pista non sia selettiva: è troppo corta ed, evidentemente, semplice, non si può fare la differenza. Inoltre, il poco grip livella ulteriormente la situazione. Le qualifiche saranno difficilissime».
Eppure, si diceva che assomigliasse all’Austria?
«No, non c’entra nulla con Zeltweg: non a caso, facciamo fatica. Ci sono curve lunghe, non puoi frenare forte, devi fare percorrenza e puoi dare gas soltanto in uscita. Solo la prima curva ricorda la prima dell’Austria e l’ultima è “stop and go”, ma le altre sono molto differenti».
Fatichi soprattutto nel T3.
«Anche nel T4, ma nel T3 è più evidente nel cronometro. E’ normale che sia così: sono tutte curve da raccordare in seconda marcia, devi fare tanto angolo, non puoi sfruttare i nostri punti forti. Ma anche nel T4 fatichiamo. Mi aspettavo di essere un po’ più competitivo dal primo turno: fortunatamente siamo migliorati nelle FP2».
Quando Dovizioso parla, non sa ancora che Lorenzo è caduto per un problema tecnico, ma assicura che in quei momenti, quando un pilota torna in pista, non pensa a certi aspetti.
«Non ho pensato minimamente alla possibilità di un problema tecnico, cosa invece possibilissima. E’ vero che io sono uno che ragiona su tanti aspetti, ma sono pur sempre un pilota, non puoi pensare a tutto questo, altrimenti smetti di correre. In quei momenti pensi soltanto a tornare in pista e dare il massimo per fare il tempo. Certe cose è meglio non saperle, altrimenti non vai a questi livelli».
Suzuki e Yamaha come le vedi?
«Questa è una pista dove c’è tanta percorrenza: non vedo perché non debbano essere competitivi. La Suzuki farà un altro passo in avanti, mentre la Yamaha è difficile da giudicare in questo periodo».
Il caldo è insopportabile?
«Pensavo peggio: per il momento, è meglio che in Malesia».