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JEREZ DE LA FRONTERA – Alla vigilia aveva detto di essere fiducioso di poter fare meglio del 2017; le libere sembrano confermare il moderato ottimismo di Andrea Dovizioso.
«Purtroppo ho fatto una strategia differente rispetto a quasi tutti gli altri piloti: nelle FP2 hanno girato tutti con la media nuova al posteriore, io, al contrario, ho usato la soffice delle FP1. Sembra – e spero – che le medie vadano meglio: la differenza con le Honda e con Iannone con la Suzuki è al momento troppo grande. Ho però buone sensazioni con la moto: l’asfalto nuovo rende più divertente guidare su questa pista. Nelle FP2, con la gomma morbida, non sono stato impeccabile: possiamo avvicinarci, anche se le Honda sembrano essere messe piuttosto bene. Ma con quattro turni asciutti a disposizione ci si può avvicinare tanto».
Dove hai sofferto di più oggi?
«Faticavo a raccordare bene l’inserimento con l’uscita: la moto si muoveva tanto, forse perché la gomma soffice non era adeguata. Ondeggiava tanto dietro, non ero preciso a centro curva, specie nel T3 e nel T4».
Secondo Iannone, sarà fondamentale partire dalle prime due file: sei d’accordo?
«Su una pista stretta come Jerez è fondamentale partire davanti: non puoi permetterti di perdere troppi secondi nei primi giri».
Lorenzo ha ricevuto delle modifiche per la sua GP18 (in sintesi: il codone è quello della 2017): le proverai anche tu?
«Non sono informato di quello che ha provato Lorenzo, ma non mi interessa: io proseguo per la mia strada».
Domani proverai la carenatura con le appendici aerodinamiche?
«Non credo, anche se questa è una pista al limite; anzi, sulla carta le ali potrebbero anche portare dei benefici. Ma io ho una mia idea e vado avanti seguendo quella direzione».
Ti aspettavi le Yamaha più competitive?
«Sì, pensavo potessero essere un po’ più veloci. Ma Rossi non è poi così indietro e ci sono ancora due turni: tutto può cambiare».
Sono serviti i test fatti a novembre?
«Sì, perché la moto non è molto differente da allora e siamo potuti partire già con una base».