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I commenti dei piloti dopo il GP di Thailandia 2018.
Andrea Iannone
«Peccato per la partenza. La moto ha sgommato tantissimo e ho perso molte posizioni. Si stava per spegnere, ma sono riuscito a recuperare la situazione. In staccata non riesco ad essere efficace con questa moto. Ero più veloce di Miller e di Petrucci di 3 o 4 decimi, ma quando gli ero sotto non riuscivo a superarli. E' stato un peccato, perché avevamo il passo per stare nei primi sei».
Danilo Petrucci
«E' stata una gara molto difficile. Purtroppo partire in terza fila non aiuta. Quando sei decimo al primo giro è molto complicato. Era molto caldo e la gara andava gestita, non ho mai potuto riposare. C'è stato un momento in cui sono riuscito a tornare sotto agli altri, ho cercato di spingere, però Iannone mi è entrato molto duro alla curva 3 e ho perso una posizione anche su Bautista. Alla fine ho passato sia Iannone che Miller, ma è una magra consolazione. Ho perso dei punti sia su Zarco che su Crutchlow, che sono i miei diretti avversari. Non è stata di sicuro una gara positiva».
Marc Márquezz ai microfoni di SKY
«Onestamente avevo poca fiducia di poter battere la Ducati, perché con loro all’ultimo giro ho sempre perso, Sapevo di poter provarci alla 5, ma non l’ho mai fatto in gara prima dell’ultimo giro, perché Dovizioso è un pilota molto intelligente e avrebbe capito il mio vantaggio in quel punto. Volevo arrivare a tutti i costi primo all’ultima curva, altrimenti non ce l’avrei fatta. Non mi ricordo il sorpasso alla 5, so solo che sono andato di traverso, così rischi meno di cadere, poi all’ultima Dovi è entrato, ma io ho incrociato. Io preferirei staccare come fanno Ducati e Yamaha, con la moto dritta, ma qui dovevo staccare diversamente perché perdevo in accelerazione in uscita dalla 1. La nostra è una moto un po’ critica sull’anteriore, bisogna lavorare su questo aspetto, perché la Ducati diventa sempre più forte».
Maverick Viñales ai microfoni di SKY
«Penso che se fossi partito al massimo avrei finito le gomme a cinque giri dal termine. Pensavo di avere l’opportunità di giocarmela, ma la mia moto “spinnava” troppo, la Yamaha deve lavorare ancora sull'accelerazione. Diciamo che è stato un GP normale, un GP dove la Yamaha deve stare. Questa pista non è adatta a noi, ci sono tante accelerazioni, ma lì abbiamo fatuo piccolo passo in avanti. Non mi aspettavo di essere competitivo qui, credo che il cambio di prestazione sia dovuto soprattutto al nuovo assetto, io sono leggero, ho bisogno di cose differenti. Potevo guidare bene ed essere veloce in ingresso: era tanto che non accadeva. Adesso andiamo in Giappone, su una pista simile, con più confidenza. Non so se le gomme qui ci abbiano aiutato, credo di più al mio assetto. Cosa ho pensato dietro a Márquez e Dovizioso? Speravo andassero fuori e io sarei entrato… Scherzi a parte, sono stati bravi e intelligenti, noi siamo stati forti, ma perdiamo ancora troppo in accelerazione».