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IN CRISI DOPO L’ESTATE
Nei primi nove GP, un pilota Yamaha era sempre salito sul podio, ma da dopo la “pausa estiva”, la Casa giapponese ha raccolto solo un quarto posto come miglior risultato. La conferma di quanto dice Valentino Rossi: «Negli ultimi anni, siamo sempre partiti bene, ma poi, durante la stagione, non abbiamo fatto nessun passo in avanti, mentre Honda, Ducati e anche Suzuki sono migliorate». Gli ultimi 4 GP dicono proprio questo.
ZERO, COME I PODI YAMAHA NELLE ULTIME 4 GARE
LA PRIMA NON SI SCORDA MAI
Brad Binder non era mai partito dalla prima fila in Moto2: lo ha fatto ad Aragón, conquistando addirittura la pole position. Il campione del mondo della Moto3 ha poi vinto il GP: è la sua seconda vittoria, dopo quella ottenuta in Germania.
UNO, COME LE POLE DI BINDER IN MOTO2
DOMINIO TOTALE
Jorge Martin ha vinto la gara già al primo giro: alla fine del passaggio iniziale aveva già 1”580 di vantaggio. Martin, ovviamente, è rimasto al comando dal primo all’ultimo giro: soltanto Marco Bezzecchi ci era riuscito in questa stagione.
DUE, COME I PILOTI DELLA MOTO3 SEMPRE IN TESTA
IN PROVA E’ LA MOTO DA BATTERE
Sulla competitività della Ducati non ci sono dubbi, e in qualifica si può dire che è sicuramente la moto da battere: ad Aragón la Desmosedici è partita in pole per la terza volta consecutiva – sempre con Lorenzo – e negli ultimi 5 GP la Ducati ha conquistato 4 pole. Non male.
TRE, COME LE POLE CONSECUTIVE DI DUCATI E LORENZO
LA STATISTICA CONFERMA LA SUA FORMA
Primo in Repubblica Ceca; terzo in Austria; primo a Misano; secondo ad Aragón: Andrea Dovizioso ha conquistato il suo quarto podio consecutivo. Non gli era mai riuscito prima in MotoGP: anche la statistica conferma la costante crescita del pilota della Ducati.
QUATTRO, COME I PODI CONSECUTIVI DI DOVIZIOSO
CHE DIFFERENZA CON IL 2017
Andrea Iannone ha portato la Suzuki sul podio per la quinta volta in questa stagione: quattro terzi e un secondo posto (Rins ad Assen) è il bottino raccolto fino adesso. Nel 2017 la Suzuki aveva ottenuto un quarto posto come miglior risultato (conquistato due volte), mettendo insieme, in totale, 100 punti: a 5 GP dal termine, ne ha già 147. Un bel salto in avanti.
CINQUE, COME I PODI DELLA SUZUKI NEL 2018
ESPARGARÓ SAREBBE STATO PRIMO L’ANNO SCORSO
Anche se il ritmo della gara è stato lento per il solito problema di conservare le gomme, ben sei piloti sono arrivati al traguardo in minor tempo rispetto ai 42’06”816 del vincitore del 2017, Marc Márquez. Aleix Espargaró, quindi, arrivato sesto al traguardo in 42’05”345, avrebbe quindi vinto nella passata stagione.
SEI, COME I PILOTI AL TRAGUARDO PIU’ VELOCI DEL VINCITORE 2017
TUTTI VICINI VICINI
Ormai è la regola, ma fa sempre piuttosto effetto vedere quanto siano vicini tra loro i piloti della MotoGP nel singolo giro: ad Aragón i primi sette piloti in qualifica erano racchiusi in meno di mezzo secondo: Petrucci, settimo, ha preso 470 millesimi da Lorenzo.
SETTE, COME I PILOTI IN MENO DI MEZZO SECONDO IN Q2
I DUE PILOTI PIU’ FORTI
Martin e Bezzecchi sono arrivati primo e secondo ad Aragón, e sono anche primo e secondo in classifica generale, staccati di 13 punti. Sono loro i due piloti più veloci e costanti: ad Aragón hanno conquistato entrambi l’ottavo podio stagionale, con Martin vittorioso già sei volte e Bezzecchi due.
OTTO, COME I PODI DI MARTIN E BEZZECCHI
IL PIU’ VELOCE E IL PIU’ COSTANTE
A proposito di podi, Pecco Bagnaia (voto 9), è arrivato al traguardo nei primi tre per la nona volta in questa stagione, comprese sei vittorie. Pecco quindi è nettamente il pilota più veloce e costante della Moto2: non a caso è primo in classifica, con 19 punti di vantaggio su Oliveira (per il portoghese otto podi, compresa una vittoria)
NOVE, COME I PODI DI BAGNAIA
UN FINALE PAZZESCO
Negli ultimi 10 giri – dal 14° al 23° – Marc Márquez e Andrea Dovizioso si sono superati ben 15 volte, con l’aggiunta di un paio di sorpassi di Andrea Iannone, tra i quali uno triplo (al 19° passaggio), con Márquez in mezzo a Iannone (all’esterno) e Dovizioso (all’interno) alla curva 15. Un finale entusiasmante, da vedere e rivedere (La versione di Zam).
DIECI, COME I GIRI INDIMENTICABILI DELLA MOTOGP