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UNA CRISI SENZA FINE
La crisi dei piloti spagnoli in Moto2 è senza fine: nel 2018 sono zero le vittorie spagnole. L’ultima risale addirittura al GP Giappone 2017, ovvero 17 gare fa: allora fu Alex Márquez a conquistare Motegi.
ZERO, COME LE VITTORIE SPAGNOLE IN MOTO2
NUOVO PRIMATO PER MÁRQUEZ
Alla lunga lista dei primati conquistati da Marc Márquez se ne aggiunge un altro: è il primo pilota a conquistare la pole position dopo essere passato dalla Q1. E’ la seconda volta quest’anno che Marc non entra nei primi dieci nella combinata delle libere: era già accaduto a Montmelò, dove poi fu secondo in Q2, battuto da Jorge Lorenzo.
UNO, COME I PILOTI IN POLE PASSANDO DALLA Q1
SEMPRE PIU’ VELOCE E COSTANTE
Andrea Dovizioso non è mai stato uno specialista del giro secco, ma sta migliorando anche sotto questo aspetto: in Thailandia ha conquistato la seconda "prima fila" consecutiva, cosa che non gli era mai successo nel 2017. In totale, fino ad ora, Dovizioso è partito quinto volte dalla prima fila, compresa una pole, mentre in tutta la stagione passata ne aveva ottenute quattro, senza mai scattare dalla pole. Ancora meglio in gara: a Buriram il Dovi è arrivato il quinto podio consecutivo, con due vittorie, due secondi e un terzo posto.
DUE, COME LE PRIME FILE CONSECUTIVE DI DOVIZIOSO
LO SPECIALISTA DELLE PISTE NUOVE
Da quando Marc Márquez è in MotoGP sono stati introdotti quattro nuovi circuiti: Texas, Termas de Rio Hondo, Zeltweg e Buriram. In tre occasioni su quattro, il primo anno a vincere è stato Marc: ad Austin nel 2013, in Argentina nel 2014 e in Thailandia nel 2018.
TRE, COME LE VITTORIE DI MÁRQUEZ SU NUOVI CIRCUITI
UNA BOCCATA D’OSSIGENO
La Yamaha non saliva sul podio da quattro gare, dal GP di Germania, con Maverick Viñales terzo. Per Maverick questo è il quarto podio stagionale (tre terzi e un secondo posto): nel 2017, dopo 14 GP era salito sei volte sul podio, comprese tre vittorie. Si allunga, però, la striscia di gare senza successi per la Yamaha: 24.
QUATTRO, COME I PODI DI VIÑALES NEL 2018
IL PROSSIMO E’ HAILWOOD
Conquistando il GP di Thailandia, a soli 25 anni e 232 giorni Marc Márquez ha raggiunto Jorge Lorenzo nella classifica dei piloti plurivittoriosi di tutte le classi, a quota 68. Davanti a lui troviamo solo Giacomo Agostini (122), Valentino Rossi (115), Angel Nieto (90), e Mike Hailwood (76). Márquez, curiosamente, è quinto anche nella classifica dei plurivittoriosi della 500/MotoGP. Davanti a lui figurano Rossi (89), Agostini (68), Doohan (54), Lorenzo (47).
CINQUE, COME LA POSIZIONE DI MÁRQUEZ NELLA CLASSIFICA DEI PLURIVITTORIOSI
TRE CONSECUTIVE
Fino al GP di Misano, Jorge Lorenzo era caduto tre volte in tutta la stagione: in Qatar (problema ai freni), in Spagna, e in un turno di prove. Da Misano in poi, però, Lorenzo è scivolato tre volte consecutivamente, per un totale di sei cadute.
SEI, COME LE CADUTE DI LORENZO NEL 2018
MEGLIO DI MORBIDELLI
Dopo 14 GP, nel 2017 Franco Morbidelli aveva vinto otto gran premi in Moto2, e aveva un vantaggio in classifica di 16 punti sul secondo. Pecco Bagnaia ha conquistato domenica il suo settimo successo, ma il suo vantaggio nella generale è di 28 punti su Oliveira.
SETTE, COME LE VITTORIE DI BAGNAIA IN MOTO2
EQUILIBRIO TOTALE
Lo sottolineo spesso in questa rubrica, ma credo sia giusto rimarcarlo ogni volta: a Buriram, in Q2, c’erano otto piloti in meno di mezzo secondo, per la precisione 0”383 tra la pole di Márquez e l’ottavo tempo di Zarco. Bautista, 12° e ultimo in Q2, ha finito a meno di un secondo, a 0”888.
OTTO, COME I PILOTI IN 4 DECIMI IN Q2 IN MOTOGP
DOMINIO TOTALE
Qualche anno fa faticavamo a piazzare un pilota italiano nei primi 10 delle categorie minori. Oggi invece dominiamo in modo perfino imbarazzante (leggi l'articolo): tre piloti sul podio in Moto3 (e avremmo conquistato i primi cinque posti se Bastianini non fosse caduto, travolgendo l’incolpevole Bezzecchi), e poi primo e secondo in Moto2. Che spettacolo, grazie ragazzi!
NOVE, AI PILOTI ITALIANI IN MOTO3 E MOTO2
DA PELLE D’OCA
Il GP della Thailandia passa alla grande l’esame: è stato un GP esaltante per un sacco di motivi. Ma, soprattutto, per la gente, per gli oltre 200.000 che nei tre giorni hanno riempito le tribune: tutti sorridenti, felici di partecipare a un evento simile, con tante magliette per Rossi, Márquez, la Ducati, ma con un tifo incessante per tutti i piloti. Uno spettacolo meraviglioso e anche un’organizzazione perfetta: tutto ha funzionato al meglio, senza traffico, senza intoppi. Bravissimi.
VOTO 10, AI THAILANDESI