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Ecco le pagelle del GP d’Australia 2018.
MAVERICK VIÑALES - VOTO 10 E LODE
Per la verità non è stato perfetto, perché ha sbagliato la partenza, ma visto come è andata a finire, il suo può essere considerato un errore veniale. Le sue qualità di guida non sono mai state in discussione, la sua tenuta psicologica sì: partire subito bene venerdì gli ha dato sicurezza, il secondo tempo in qualifica gli ha dato la speranza e il warm up la consapevolezza di essere competitivo. Messi insieme tutti i tasselli ha fatto la differenza, come ha già dimostrato in passato di saper fare. E’ un successo molto importante questo, è significativo che sia stato lui a riportare la Yamaha sul gradino più alto del podio. Finalmente alla sua altezza.
ANDREA IANNONE - 8
Un misto di soddisfazione per quello che comunque è un grande risultato, e delusione per una vittoria che sembrava ampiamente alla sua portata. Un paio di errori e la minore velocità della sua moto gli hanno impedito di salire sul gradino più alto del podio. Che peccato. Incompiuto.
ANDREA DOVIZIOSO - 7
La velocità del suo compagno di squadra gli ha forse fatto capire che se la poteva giocare anche su questa pista, non per la vittoria, quanto meno per il podio. Capito questo, poi ci ha messo del suo, come fa spesso, ma a volte sembra – sottolineo sembra: è solo la mia impressione – convincersi a priori di non poter essere competitivo su certi tracciati. Invece può fare la differenza anche nei circuiti a lui meno congeniali. Cerebrale.
ALVARO BAUTISTA - 9
Un fine settimana iniziato con tante difficoltà in prova, ma concluso con una gara da protagonista. Nel finale è un po’ calato, ma la sua è stata una grande soddisfazione: la MotoGP perde un bel pilota. Occasione colta al volo.
ALEX RINS - 7
Questa volta perde il confronto con il compagno di squadra, ma la sua è stata un’altra gara consistente. Ormai è quasi sempre protagonista.
VALENTINO ROSSI - 4
Un GP ben al di sotto delle aspettative, su una delle sue piste preferite. Da venerdì a domenica ha sempre preso una gran paga dal compagno di squadra: irriconoscibile.
JACK MILLER - 7
E’ stato anche in testa, ha fatto una gara convincente.
FRANCO MORBIDELLI - 7
Alla fine, è lui che porta la prima Honda al traguardo: con quello che ha a disposizione – il team è abbandonato a se stesso – fa quello che può.
ALEIX ESPARGARÓ - 6
Un detrito volato dalla moto di Zarco lo ha infortunato alla mano sinistra: è già tanto che abbia finito il GP.
DANILO PETRUCCI - 7
La rimonta che ha fatto dall’ultima posizione, dopo un dritto alla seconda curva per un problema tecnico, dice che questa volta aveva un buon passo. Speriamo non si scoraggi troppo.
MARC MÁRQUEZ - 8
E’ uscito non per colpa sua. Nei primi giri non è sembrato particolarmente esplosivo, ma non può essere criticato per questo.
JOHANN ZARCO - 4
Il suo errore è comprensibile, ma grave: lo sbaglio di valutazione poteva avere conseguenze terrificanti.
YAMAHA M1 - VOTO 9
Su questa pista è sempre andata forte e lo ha fatto anche quest’anno, perché anche Zarco poteva essere molto veloce. Purtroppo è mancato solo Rossi.
SUZUKI GSX-RR - VOTO 9
Manca solo un po’ di motore, per il resto è una gran moto.
DUCATI DESMOSEDICIGP - VOTO 9
Potenza e frenata rimangono da riferimento, il limite è sempre la percorrenza a centro curva. Ma anche qui era competitiva.
HONDA RC213V - VOTO 9
Con Márquez in pista si sarebbe giocata la vittoria anche qui. La mia sensazione è che a Phillip Island le quattro moto di riferimento fossero più o meno allo stesso livello.
APRILIA RS-GP - VOTO 4
Un altro GP da dimenticare
KTM RC16 - VOTO 5
Nei 12 in qualifica, un po’ meglio del solito in gara.