MotoGP 2018. Le pagelle del GP del Giappone

MotoGP 2018. Le pagelle del GP del Giappone
Dieci a Marquez e 8 a Dovizioso, il suo gesto va esaltato, non condannato. Otto anche a Rossi, oltre le aspettative
22 ottobre 2018

MARC MARQUEZ VOTO 10

Prima o poi arriverà qualcuno che lo batterà, ma per il momento sembra impossibile. Ci si può riuscire per una gara, ma non per tutto il campionato: è perfino banale dirlo, avendo lui conquistato cinque titoli in sei anni in MotoGP. In Giappone (leggi l'articolo), ha sbagliato solo in qualifica, ma per il resto è stato straordinario: in partenza; nello studiare Dovizioso; nell’attaccarlo al momento giusto; nel riportarsi davanti dopo un errore; nell’impedire ad Andrea di riattaccarlo, fino a portarlo all’errore. Per lui è tutto facile come in un videogioco. E’ di un altro livello (altro che settimo…).

 

ANDREA DOVIZIOSO 8

Mentre scrivo il voto, mi sembra già di leggere i commenti di protesta: “Come, 8? Lorenzo, caduto al penultimo giro a Misano si era beccato 4, Dovizioso si prende 8. Zamagni di parte…”. Ognuno, naturalmente, la può pensare come vuole, ma per me è evidente la differenza delle due cadute e, di conseguenza, il giudizio: l’errore di Misano di Jorge era stato grave, perché non poteva vincere e perché aveva la possibilità di battere un’altra volta Marquez, mentre a Motegi Dovizioso non aveva altra alternativa che provarci, anche con il rischio di finire per terra. Come è successo, ma il suo gesto va esaltato, non condannato. Cosa si sarebbe detto se si fosse accontentato di un “inutile” secondo posto? Campione vero (leggi le sue dichiarazioni).

 

CAL CRUTCHLOW 9

Bravissimo, veloce e costante per tutto il fine settimana, bravo a resistere agli attacchi finali di Rins che sembrava averne di più. Un bel regalo a lui, al team e alla HRC, in casa della Honda. E’ il terzo podio stagionale: nelle due precedenti occasioni, il GP successivo si è steso. Ecco, a Phillip Island non deve succedere. Gara di testa.


 

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ALEX RINS 9

Il podio è arrivato un po’ per fortuna, ma Alex se l’è guadagnato guidando benissimo. Spesso è davanti al compagno di squadra: dato che il confronto è con Iannone, un pilota velocissimo, significa che lo spagnolo è davvero forte. Sempre più costante.

 

VALENTINO ROSSI 8

Alla fine, è quasi sempre lui a salvare la Yamaha, portandola al traguardo nella migliore posizione possibile. Come accade dall’inizio dell’anno, Rossi (leggi le sue dichiarazioni) è anche fortunato a sfruttare gli errori altrui, ma lui fa quello che deve fare al meglio e senza sbagli. E, addirittura, può anche puntare al secondo posto in classifica generale. Oltre le aspettative.

 

ALVARO BAUTISTA 8

E’ un peccato che un pilota così non sia riuscito a trovare posto in MotoGP per il 2019: continuo a pensare che la Yamaha avrebbe fatto di gran lunga meglio a ingaggiare lui, piuttosto che il pur bravo Quartararo. Incompreso.

 

JOHANN ZARCO 6

Dopo le qualifiche – e le sue dichiarazioni («me la posso giocare») – ci si aspettava tutta un’altra gara. La realtà è che il francese è molto bravo nel giro secco, ma fatica di più sulla distanza, ovviamente anche (soprattutto) per colpa della sua moto. Fa quello che può.


 

MAVERICK VINALES 4

Dovrebbe essere il presente e il futuro della Yamaha, invece è allucinante nelle sue prestazioni, sempre troppo altalenanti: passa dall’esaltazione alla delusione da un turno all’altro, facendo intendere di non avere bene la situazione sotto controllo. Poco lucido.

 

DANI PEDROSA 4

Meriterebbe un addio alle corse ben più glorioso, ma a parte qualche eccezione, non riesce proprio a guidare questa moto.

 

DANILO PETRUCCI 4

Da un po’ di GP ripete: “è stata la gara più difficile della stagione”, in una tendenza negativa che non riesce ad arrestare. Il momento è difficile, ma ha il carattere per uscirne. Coraggio Danilo, non mollare.

 

FRANCO MORBIDELLI 6,5

Vince sempre la sfida con chi ha una moto come la sua. Costante.

 

ANDREA IANNONE 4

Pronti via e perde subito posizioni: alla fine del primo giro è nono, dopo essere partito quinto. Poi inizia una gran bella rimonta, fatta di giri veloci, ma sul più bello cade, vanificando la possibilità – concreta – di salire sul podio. Poco concentrato.

 

HONDA RC213V VOTO 9,5

Marquez ha fatto anche qui la differenza, ma le prestazioni di Crutchlow in prova e in gara confermano la competitività della RC213V sulla pista di casa.

 

DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 9

Molto competitiva anche qui, ma, forse, un pelo meno delle aspettative. Comunque una gran moto.

 

SUZUKI GSX-RR VOTO 8,5

In Giappone è stata nettamente la terza miglior moto in pista, non lontana da Honda e Ducati e più competitiva della Yamaha. Ottimo lavoro.

 

YAMAHA M1 VOTO 7

In molti sostengono che la Yamaha non è così male, ma i risultati dicono un’altra cosa. Buriram, purtroppo per loro, è stata un’eccezione, non una inversione di tendenza di una crisi senza fine.

 

APRILIA RS-GP VOTO 4

Sembrava che su questa posta potesse fare bene e il decimo posto di Aleix Espargaro nelle FP1 pareva confermarlo. Da lì in poi, però, è stato un disastro.

 

KTM RC16 VOTO 5

Qualcosa di meglio si è visto: un passo in avanti c’è stato.