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BURIRAM – Probabilmente aveva già deciso ieri sera di non correre, ma l’ha ufficializzato solo questa mattina.
«Avevo detto ieri che sarebbe stato molto difficile correre, che al 99% non ce l’avrei fatta e, purtroppo è così. L’ecografia effettuata ieri in ospedale ha effettivamente confermato che c’è una piccola fessura alla fine del radio sinistro: devo portare il più possibile un tutore rigido per provare a correre in Giappone. Non aveva nessun senso rischiare».
Se fossi stato in lotta per il titolo, ci avresti provato?
«Forse sì, ma sarebbe stato comunque molto difficile. Probabilmente, per provare a prendere qualche punto, avrei magari fatto delle infiltrazioni per provare a prendere qualche punto, ma nella mia posizione in campionato non ha nessun senso rischiare. Devo cercare di stare a riposo: il polso è un organo delicato per guidare la moto, voglio provare a recuperare per il Giappone, anche se non sarà facile».
Eppure ieri sembrava che non ci fosse niente di rotto.
«La caduta è stata brutale, poteva andare molto peggio: sarebbe stato troppo bello non avere nulla di rotto. Le prime radiografie in circuito avevano escluso fratture, ma io sentivo che il polso non era a posto e ho insistito per andare in ospedale. Dopo qualche ora è arrivato il risultato dell’ecografia, che confermava, purtroppo, la mia sensazione».
Il piede destro infortunato ad Aragon come va?
«Non ho problemi e anche nelle FP2 mi sentivo meglio rispetto alle FP1. A parte il polso, tutto il resto è ok».
Ieri hai detto di essere sollevato di essere caduto per un problema tecnico e non per un tuo errore.
«E lo confermo: quando la moto mi ha lanciato in aria non capivo cosa fosse successo: mi sembrava di aver fatto la stessa traiettoria di sempre, di aver frenato uguale, non sapevo se avevo fatto un errore. Sapere che non è stata colpa mia mi fa stare sereno: Ducati sa cosa è successo alla moto, come risolvere il problema. Non accadrà più».
Cosa farai adesso, rimarrai in Thailandia come avevi programmato, o tornerai in Europa?
«Rimarrò qui, tanto non devo fare nulla se non stare più a riposo possibile».