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SACHSEN – Oltre ogni aspettativa: l’inizio per la Ducati è stato certamente incoraggiante. Lorenzo primo, Petrucci secondo, Dovizioso quarto, Miller ottavo e Bautista decimo fanno della Desmosedici – nelle sue varie versioni – la moto più rappresentata nelle prime dieci posizioni. Ma non basta: su questo, entrambi i piloti sono d’accordo.
«Sono contento – attacca Lorenzo, che alla vigilia aveva segnato sul calendario questo appuntamento con il cerchio nero, come una delle piste più temute della stagione -: quando ho montato le gomme nuove ho fatto un buon tempo. Sicuramente la moto è più competitiva rispetto al 2018: i quattro decimi che perdevamo nei primi due settori rispetto a Marquez si sono dimezzati. Ancora non siamo a posto, ma per essere venerdì e per essere al Sachsenring direi che siamo messi bene».
Marquez si può battere?
«E’ molto difficile. Nel T1 e nel T2 la Honda gira bene e lui guida in modo spettacolare: nei primi due settori è incredibile. Lui è ancora il favorito principale: la vittoria per noi non è impossibile, ma sicuramente molto difficile. Io spero di lottare per il podio: sarà una gara molto dura fisicamente, con un grande consumo della gomma posteriore».
Hai un po’ di rammarico per non poter continuare a correre con la Ducati?
«Dopo la vittoria del Mugello, ho pensato che con un po’ più di pazienza si poteva portare a termine il lavoro iniziaot nel 2017. Ma se non puoi cambiare il passato è meglio guardare al futuro: spero di vincere altri GP, finire nel migliore dei modi e lasciare un bel ricordo».
Andrea Dovizioso conferma i passi in avanti, ma anche i dubbi di Lorenzo.
«E’ presto per dire se potremo lottare contro Marquez. Oggi, come mi aspettavo, tutte le Ducati sono state veloci e abbiamo confermato i miglioramenti della 2018, ma lo siamo stati con il nostro stile. Il passo non è male, ma soltanto in gara si riuscirà a capire l’intensità che abbiamo utilizzato per ottenere certe prestazioni; inoltre, il consumo delle gomme è superiore al 2017. In questo momento Marquez ha la possibilità di non montare gli pneumatici nuovi per fare il tempo, sfruttando al meglio tutta la sessione per preparare la gara: se lo può permettere ed è un bel vantaggio. Questo è un campionato differente da quello del 2017: in tutte le gare siamo veloci, ma non riusciamo più a fare la differenza come invece ci capitava l’anno scorso. L’inizio è stato positivo, ma c’è ancora molto lavoro da fare».