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PHILLIP ISLAND – Da un po’ di GP, si fa fatica a parlare con Valentino Rossi del presente: le domande sono più sul futuro, su cosa sta facendo la Yamaha. Anche le risposte, più o meno, sono sempre quelle, con Valentino che allarga le braccia facendo capire di non sapere granché.
Come è andata oggi?
«Mi sono concentrato sulla media posteriore, la gomma con la quale abbiamo corso nel 2017, ma non ha funzionato così bene. Poi, quando ho montato la soffice sono stato più veloce e costante, però per migliorare ulteriormente il tempo avrei dovuto montarne un’altra nuova nel finale ma non c’è stato il tempo. Fortunatamente sono nei dieci (qui la cronaca della prima giornata di libere, NdR): se dovesse piovere nelle FP3, come previsto, sarei comunque in Q2. Il mio passo non è niente di speciale, mi manca qualcosa: Vinales è andato meglio di me».
Vinales ha detto che la Yamaha dovrebbe fare una moto più adatta al suo stile di guida: cosa ne pensi?
«Secondo me lui dice quello che ripeto io: la Yamaha deve lavorare. La nostra guida è simile, ma non uguale, ma nelle sue parole io leggo le stesse cose che dico io: sono convinto che se si lavora nella stessa direzione, i problemi si risolvono».
Sei riuscito a capire su cosa si sta lavorando?
«E’ difficile capire cosa fanno, bisogna scavare con i giapponesi ma non ci sono certezze. Credo che a Valencia ci sarà da provare qualcosa, ma devono essere cose migliorative…».
La KTM ha preso Pedrosa come collaudatore…
«Ed è una buona mossa: è vero che lui è piccolino, ma ha una grandissima esperienza con la Honda. Comunque noi abbiamo Folger e sono molto contento di questo: lui aveva qualche problema in gara, ma è un gran talento e va forte, ci può dare una mano. Il test team è importante, ma bisogna farlo bene, con gente motivata. L’ultima notizia che ho è che Folger sarà a Valencia».
Per la Yamaha può essere un problema di soldi?
«Ho parlato con i pezzi grossi della Yamaha: dicono che i soldi ci sono, non rappresentano un problema».
C’è la possibilità di vincere un GP nel 2018?
«Non lo so, è molto difficile, ma, in ogni caso, non cambierebbe niente: gli altri sono più competitivi».
Ma è più dura questa stagione o sono state più complicate le due con la Ducati?
«Le stagioni con la Ducati sono state più difficili, perché non mi trovavo con la moto. Non vincere per un anno è sempre brutto, ma nel 2018 in qualche gara mi sono anche divertito».