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PHILLIP ISLAND – Il secondo posto è lontano solo nove punti: sembra incredibile, ma è così. Valentino Rossi punta sul GP d’Australia per continuare ad alimentare la speranza di arrivare secondo dietro a Márquez alla fine del mondiale.
«Se ho una piccola possibilità di riuscirci, devo battere Dovizioso qui, su questa pista: delle tre che rimangono, è quella a me più favorevole. Ma la situazione è un po’ cambiata rispetto al 2017: la Ducati sembra più completa e soffrire meno sui circuiti dove in passato era in difficoltà. Ma se sono in questa posizione è perché Dovizioso e Lorenzo hanno fatto degli zero, non per la nostra velocità: qui mi piacerebbe lottare per il podio».
Questo, per te e la Yamaha, che circuito è?
«Phillip Island è uno dei circuiti migliori per tutti: speriamo ci sia bel tempo fino a domenica. Nel 2017 ero andato forte e sia io che Viñales avevamo chiuso sul podio, ma questo conta poco: ogni anno è differente. Qui è importantissimo avere un buon bilanciamento della moto, su una pista per certi versi unica, con lunghe curve velocissime e cambi di direzione ad alta velocità».
Dovizioso, per giustificare i suoi errori e la tua regolarità, ha sottolineato come abbiate corso per obiettivi differenti.
«In un certo senso ha ragione: è importante “resettarti” per quello che sai di poter fare: se puoi vincere rischi di più, altrimenti devi accontentarti. C’è anche da dire che la Ducati è più al limite con l’anteriore, perché sia Lorenzo che Dovizioso sono caduti quando hanno provato a spingere di più. La Yamaha è più stabile sull’anteriore».
Tu cosa faresti con questa Ducati?
«Chi lo sa… La Ducati è competitiva, ma è anche una moto particolare, non si sa se sarei veloce o no. In questo momento sembra la migliore con la Honda, in alcune cose è più avanti in altre più indietro, ma non si può dire».
Hai notizie dal Giappone sul futuro?
«No, nessuna notizia. Continuiamo a sperare…».
Qual è la qualità migliore di Márquez?
«Essere forte sempre, su tutti i circuiti e in ogni situazione. A volte qualcuno riesce a batterlo, ma nessuno mantiene quel livello per tutto il campionato».
Secondo te dovrebbe cambiare casa, come facesti tu passando dalla Honda alla Yamaha?
«Questo è qualcosa di molto personale, te lo devi sentire. Se lui sta bene con la Honda potrebbe anche stare lì per tutta la carriera. Dipende dalle motivazioni di cui uno ha bisogno».