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TERMAS DE RIO HONDO – Si presenta alle telecamere con la faccia tranquilla, bravissimo a mantenere la calma. Ma le sue parole sono pesantissime, ancora più dure di quelle del finale 2015. «Marquez sta distruggendo questo sport» dice. Non c’è quasi bisogno di fargli domande, parla a ruota libera. Con grande lucidità e una durezza infinta.
«Io sto bene, non mi sono fatto nulla, ma è una situazione molto pericolosa: bisogna fare qualcosa. Marquez non ha rispetto per nessuno: oggi ha centrato 4 o 5 piloti. E’ una sua tattica: lui ti punta tra la gamba e la moto, sapendo perfettamente che così lui non può cadere, al massimo è il rivale a finire a terra. Se si prendono gli episodi di oggi, singolarmente ci possono anche stare, ma lui è recidivo. E non solo oggi. Nella prima gara in Qatar ha preso sul ginocchio Zarco alla prima curva; qui, già venerdì ha fatto a sportellate con Vinales, che se non rialzava la moto finiva a terra. Sabato ha fatto lo stesso con me e Dovizioso. In gara, poi, ha fatto di tutto. Sulla griglia, quando si è spenta la moto, invece di andare fuori, come bisogna fare per regolamento, ha riacceso la moto, è andato contro mano e si è rimesso al suo posto. Crede che le regole non siano uguali per tutti. Poi, dopo essere stato penalizzato con il “ride trough”, è venuto su come un matto, centrando nella sua rimonta prima Espargaro (aleix, NDA), poi Rabat e me e, probabilmente, anche Vinales all’ultimo giro. E’ pericoloso, io ho paura a correre con lui: lui fa quello che gli pare e lo fa apposta. Con me sarà arrivato 20 km/h più forte del dovuto. Non ha rispetto per gli avversari, porta il livello della competizione a un livello pazzesco. Con me fa perfino peggio. Nel 2015 mi ha fatto perdere un mondiale apposta».
Prende fiato un attimo e poi continua a valanga.
«Queste cose non possono succedere sei volte nello stesso GP: una volta può capitare a tutti, è accaduto anche a me in passato, ma più volte no. Se lui fa così, anche gli altri si sentono autorizzati a farlo, ma questo è uno sport pericoloso: se si va avanti così, dopo 5 gare ci sono metà piloti sullo schieramento…».
Valentino non vuole sentire parlare di scuse.
«Lui ti viene a chiedere scusa facendosi bello davanti alle telecamere con Alzamora e Puig, poi però continua a fare come vuole. Se capita sempre, io non accetto le scuse: che stia lontano da me, che abbia il buon gusto di non guardarmi in faccia, non mi deve prendere in giro. La Direzione Gara deve fare in modo che non vada a sbattere continuamente contro gli altri».
Impossibile dargli torto.