MotoGP 2018. Rossi: “Tutto mi viene facile”

MotoGP 2018. Rossi: “Tutto mi viene facile”
Secondo a 0”035 dal compagno di squadra, Valentino gioisce per i progressi fatti dalla Yamaha: “Fin da ieri sono subito stato competitivo, sono sempre nelle prime posizioni, posso fare le linee che più mi piacciono. La strada intrapresa sembra quella giusta”
29 gennaio 2018

SEPANG – Competitivo dal primo minuto all’ultimo, sempre nelle prime posizioni, un buon passo anche con le gomme usate, secondo assoluto a soli 35 millesimi dal miglior tempo (Maverick Viñales): si può essere soddisfatti. Valentino Rossi, infatti, lo è.

«Fin da ieri mi viene facile andare piuttosto forte: sono sempre lì, e questo è l’aspetto più convincente. Riesco a fare le linee che voglio e quando provo a spingere più forte i tempi vengono».


Secondo Viñales, questa M1 è più “gentile” con le gomme: sei d’accordo?

«Il consumo delle gomme è stato il problema più grande del 2017: le prime impressioni sulla 2018 sono positive. Sono riuscito a fare dei buoni tempi anche con gomme usurate da 15 passaggi. Naturalmente c’è ancora da fare, bisogna progredire, soprattutto a livello elettronico, ma la strada sembra quella giusta».


Hai provato un telaio differente?

«Sì. E forse ne proveremo un altro ancora prima del Qatar».


Non c’è il rischio di fare un po’ di confusione?

«Sì, anche se, per la verità, le differenze sono molto piccole: quando a novembre è stata individuata la strada da seguire, la Yamaha ha scelto una direzione e si continua a lavorare in quell’area».


Le tue scelte sembrano dare dei benefici anche a Viñales...

«E’ la MotoGP di oggi: una volta sono io che aiuto lui, un’altra è lui che prova una soluzione che va bene anche a me. E’ così per tutti: io sono contento che la moto vada bene».


Ti sei confrontato con altre moto in pista?

«No, ed è un peccato: a me sembra che la M1 vada forte, ma magari è solo una mia idea».


Domani farai una simulazione di gara?

«Non lo so, ma non credo: abbiamo in programma ancora un po’ di lavoro da fare e una simulazione richiede grande impegno fisico, e poi non si riuscirebbe a recuperare per fare ulteriori test. Vedremo domani, ma è difficile».


Come ti sembra la carenatura con le “ali”?

«Mi piace. La sensazione positiva è che la ruota anteriore rimanga più attaccata all’asfalto, senza che ci siano limiti evidenti».


Cosa pensi del 20esimo Grande Slam di Roger Feder?

«Ieri ho visto la partita: lui è lo sportivo che mi ha ispirato di più e, in qualche modo, ci troviamo nella stessa situazione, perché sfidiamo atleti molto più giovani di noi. Ogni volta che vince mi dà un po’ di forza».

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