Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
ALCANIZ – L’ottimismo di Maverick Vinales («siamo sulla strada giusta») si scontra con il realismo di Valentino Rossi, decisamente più prudente: «Mi piace il modo di pensare di Maverick, ma temo che la realtà sia un po’ differente». In ogni caso, Rossi, come al solito, è pronto a provare di tutto per provare a tornare sul podio.
«Questa è una pista difficile dove, storicamente, ho sempre fatto molta fatica, non è certo una delle mie preferite. E’ anche vero, però, che negli ultimi anni ho sempre fatto delle gare discrete, anche nel 2017, quando rientravo dopo l’infortunio alla gamba destra. Le previsioni sono buone per i tre giorni: è vero che fa molto caldo, ma se rimane sempre asciutto la pista può migliorare come grip e questo ci può aiutare, ma la situazione rimane la stessa».
Di solito, però, la Yamaha soffre molto il caldo.
«Secondo me è comunque positivo che ci siano tre giorni di sole e la pista si potrebbe gommare e, quindi, migliorare. E’ chiaro che se ci saranno 34 °C la gara sarà durissima, ma su quello non possiamo farci niente. Dobbiamo cercare di lavorare bene, tutti i GP sono importanti per provare a fare dei passi in avanti, ancora di più su una pista difficile come questa».
Credi che sia giunto il momento per la Yamaha di pensare a un motore V4 come hanno Honda e Ducati?
«Io credo che la Yamaha non abbia nessuna intenzione di fare un motore a “V”, perlomeno non nel futuro immediato. La M1 rimarrà 4 in linea: speriamo che vada bene».
Dopo due settimane, hai cambiato opinione su Fenati?
«Sicuramente ha fatto una cosa grave e pericolosa. Ma quello che è successo nei giorni successivi, da lunedì in poi, non lo capisco: è stato fatto un attacco troppo pesante nei confronti di Romano, tutti hanno esagerato. Ha parlato di questo episodio gente che non ha probabilmente mai visto una gara di moto: è diventata più importante la notizia di Fenati della vittoria di Dovizioso con la Ducati. Sinceramente questo non lo capisco. Due gare di punizione forse sono poche, sarebbero state più giuste tre, ma quello che si è scatenato dopo è stato eccessivo».