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Giornata importante a Brno, tradizionale passerella di disvelo della Honda RC-V dell’anno seguente, che non è venuta meno alla tradizione. Márquez e Pedrosa velocissimi, bene Ducati: ha infatti girato sia con la moto 2018 che con la 2019 (contraddistinta dalla carenatura nera) con ottimi risultati; così come Pedrosa, che fino a poco dal termine guidava la classifica.
Honda in primissimo piano nei test, quindi, con Márquez e Pedrosa velocissimi, bene Ducati e Pedrosa rispettivamente primo e terzo nei tempi della giornata (più lenti comunque dei migliori riferimenti in qualifica del sabato), con Zarco nel mezzo. Riferimenti cronologici che significano poco, trattandosi di test di sviluppo, ma che confortano Marc, in procinto di affrontare una delle piste più storicamente favorevoli alla Ducati: quella dove l'anno scorso il campione spagnolo ha perso forse il confronto più spettacolare (assieme a quello di Motegi) con Dovizioso.
Bene anche le Ducati, con Dovizioso e Lorenzo quarto e quinto davanti a Crutchlow e Rossi, deluso dalle novità portate da Yamaha – qualche aggiornamento di elettronica e una nuova carenatura che non sembra aver riscosso i favori di Valentino, unico pilota a provarla, visto che Viñales non ha preso parte ai test a seguito della caduta al primo giro del GP di domenica, preferendo andare direttamente in Austria.
Sempre scorrendo la classifica, ottavo Petrucci davanti a Rins, che ribalta il verdetto della gara vincendo il confronto con il compagno di squadra Iannone, protagonista di una caduta dopo la quale non ha più girato nonostante importanti novità (elettronica e diversi dettagli in carbonio per la ciclistica del telaio 2019). Novità anche per Aprilia, con un forcellone in carbonio provato da Aleix Espargaró e una nuova combinazione sella/serbatoio provata invece da Scott Redding. Tanto lavoro anche per KTM, tutto sulle spalle di Bradley Smith, dopo le cadute di Kallio (al Sachsenring) e di Espargaró (Brno).