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MISANO ADRIATICO - E’ di gran lunga il miglior pilota Ducati al traguardo. Della serie: piuttosto che niente, è meglio piuttosto…
Andrea Dovizioso ha poco da rimproverarsi, ma il risultato non è certo esaltante: "Ci ho provato fino alla fine. A metà gara, quando sono riuscito a superare Pol Espargaro, mi sono detto: 'Vado a prendere Morbidelli e Rossi'. Invece, il mio distacco aumentava e non diminuiva.
Poi ho visto che anche loro erano messi piuttosto male, come me, sull’anteriore e quando Rossi si è salvato da una caduta ci siamo riavvicinati.
Forse si poteva fare quarto, dispiace un po’ per la posizione, ma credo di aver portato a casa il massimo risultato possibile: siamo partiti con una differenza enorme rispetto ai migliori, abbiamo finito con un distacco relativamente contenuto. Ma già dopo i test abbiamo capito che sarebbe stata una gara complicata”.
Come hai dovuto guidare?
“Devi cercare di essere il più morbido possibile in tutte le manovre, provare a essere fluido. Ma non è bastato. Studiando tutti i dettagli, quello che facevano gli altri piloti Ducati, ho potuto fare dei passi in avanti, ma purtroppo i primi ne avevano di più”.
Credi che KTM sia arrivata al vostro livello?
“E’ normale che quando parti da lontano è più facile migliorare: in questo sport l’evoluzione è continua. Noi qui l’anno scorso abbiamo vinto, questa volta abbiamo faticato un bel po’”.
Con l’asfalto dell’anno scorso la situazione sarebbe stata differente?
“Sì, sarebbe stato possibile fare una buona gara: forse non avremmo comunque vinto, ma saremmo stati certamente più competitivi. Ma non è solo una questione di grip: c’è che anche gli avversari sono cresciuti”.
Il campionato ormai è andato: saresti disposto a usare le gare per fare test in funzione del 2020?
“Io non avrei nessun problema, ma non è facile avere dei pezzi migliorativi. Ducati sta facendo un grande sforzo per migliorare la moto, ma non è così semplice. Purtroppo adesso dobbiamo guardarci da chi è dietro, più che guardare a chi ci precede”.
Come valuti le difficoltà di Petrucci?
“Ognuno ha il suo modo di guidare e lui per statura e peso è molto differente da me. Nella MotoGP di oggi, se il tuo modo di guida non funziona devi avere l’apertura mentale per adattarti. Ma non è una cosa difficile, lo è molto di più. Lui ha fatto dei grandi progressi in questa stagione, adesso ne deve fare degli altri”.
Ad Aragon cosa ci si può aspettare?
“Non si può dire prima di scendere in pista. Teoricamente dovremmo essere più competitivi di qui, ma come si è visto gli avversari vanno fortissimo”.