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Zeltweg - C’è tensione: si vede, si sente. Le voci su una possibile trattativa tra Pramac e la Ducati - voci che nessuno ha ufficialmente smentito - inevitabilmente destabilizzano i piloti ufficiali: Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci, oltre naturalmente a Jack Miller, sentono venire meno la fiducia. Cercare un altro pilota - ammesso e non concesso che sia vero - significa non credere in quelli che si ha. Su questo, credo, saranno tutti d’accordo. Inevitabile che i diretti interessati l’abbiano presa piuttosto male, anche se poi, a parole, cercano di stare alla larga dalle polemiche. A cominciare da Andrea Dovizioso.
«Nessuno può sapere come Jorge Lorenzo stia vivendo questa stagione, come sta fisicamente. Faccio fatica a dire la mia, non conosco la situazione. Sicuramente è un qualcosa di particolare perché Lorenzo ha ancora un anno di contratto con un’altra Casa, però non mi tocca più di tanto. Io il contratto ce l’ho, siamo focalizzati sul nostro obiettivo. Non è il mio ambito, non me ne occupo».
Ma in qualche modo, sarebbe utile riaverlo in Ducati?
«Non credo che possa condizionare questa stagione e la prossima: so bene cosa dobbiamo migliorare insieme io e la Ducati, siamo focalizzati su quello che ci serve per contrastare Marquez. Il resto non mi interessa».
Qui bisogna battere Marquez a tutti i costi: se dovesse vincere anche qui, alzate bandiera bianca?
«Non la vedo così: ricordiamo come è andata l’anno scorso, sono già arrivato dietro a Marc… E’ vero che si corre qui da tre anni e la Ducati ha vinto tre volte: vogliamo continuare questa storia, ma non sarà facile. In questo momento Marquez sta andando forte su tutte le piste, ha vinto un sacco di gare: lui è il favorito. Dobbiamo lavorare bene dal primo turno sulle gomme, perché vogliamo tornare a vincere».
I test effettuati a Brno, con parecchio materiale da provare, ti hanno dato un po’ più di fiducia anche in prospettiva futura?
«Abbiamo comparato del materiale: farlo dopo un GP è sempre il momento migliore. Alla mattina ci sono state condizioni simili a quelle della gara e siamo riusciti a fare certe prove. Avevo un buon feeling, ero veloce: questo è l’aspetto più importante per il futuro, abbiamo potuto dare delle buone indicazioni. Siamo andati via belli carichi».
Questo GP si vive in un modo diverso dal solito?
«La vedete più voi così di me: è normale, perché la Ducati ha sempre vinto, ma Marquez per due anni è arrivato a qualche millesimo e l’anno scorso mi è anche arrivato davanti. Questa è la realtà dei fatti: è vero che vogliamo mantenere l’imbattibilità qui, ma si parte con noi che dobbiamo contrastare Marc, non viceversa».