MotoGP 2019. GP di Aragón, lo sapevate che...?

MotoGP 2019. GP di Aragón, lo sapevate che...?
Che KTM non sa con chi sostituire Espargaró? Che il punto forte di Quartararo è la parzializzazione del gas?
23 settembre 2019

CONFRONTO IN CASA 
Ecco il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato davanti in gara durante la stagione (tra parentesi il confronto in prova). Márquez/Lorenzo 9-0 (10-0); Dovizioso/Petrucci 10-4 (9-5); Rossi/Viñales 6-7 (5-9); Rins/Mir 9-3 (9-3); A.Espargaró/Iannone 6-6 (11-1).

CONFRONTO ROSSI/MÁRQUEZ DOPO 200GP
Ad Aragón (leggi tutti gli articoli), Marc Márquez ha disputato il suo 200esimo GP. E’ interessante confrontare il pilota che sta dominando questi ultimi anni, con Valentino Rossi, che ha dominato quelli precedenti. Ebbene, sono sicuro che qualcuno rimarrà sorpreso. In 200 GP, Márquez ha ottenuto 78 vittorie e 129 podi, l'88%; numeri pazzeschi, senza dubbio, ma inferiori a quelli di Rossi, che nei suoi primi 200GP ha conquistato 91 vittorie, 141 podi e 50 pole position. Per entrambi, 7 titoli mondiali. Márquez è però più giovane, e ha la possibilità di battere i successivi primati di Valentino. 

IL PUNTO FORTE DI QUARTARARO
Secondo Diego Gubellini, bravo capo tecnico di Fabio Quartararo nel team satellite Yamaha, Fabio fa la differenza nella “parzializzazione” del gas, nella capacità di controllo dell’acceleratore, al di là degli indispensabili aiuti elettronici. Avendo lavorato nel 2018 a fianco di Franco Morbidelli in una squadra Honda, Gubellini poteva vedere i dati di tutti i piloti Honda, Márquez compreso: ecco, secondo il tecnico italiano, Quartararo è in questo molto simile al fenomeno spagnolo. 

POL ESPARGARÓ OPERATO CON SUCCESSO
Dopo la caduta all’uscita del “cavatappino” nelle FP4, caduta dovuta, pare, a un problema elettronico (troppo freno motore, tipo quello che disarcionò Lorenzo dalla Ducati in Thaliandia nel 2018), Pol Espargaró è stato sottoposto a una serie di radiografie e controlli e soltanto domenica mattina si è deciso di intervenire chirurgicamente sulla frattura del radio sinistro. L’operazione è stata fatta come sempre a Barcellona dal dottor Mir, ed è stata effettuata anche per accelerare i tempi di recupero. Sembra però che il polso fosse in condizioni peggiori di quanto ci si aspettasse: non è quindi così scontato, dunque, che Pol sarà in pista a Buriram.

ZARCO/BEIRER, VISIONI OPPOSTE
A sorpresa (per la KTM), giovedì nel paddock era presente Johann Zarco, che ha rilasciato un’interessante intervista a SKY: “Martedì dopo Misano - ha raccontato il francese - mi ha chiamato Beirer per dirmi che sarei stato immediatamente licenziato. Per me è stato uno shock, non me lo aspettavo proprio. Quando ho preso la decisione di non continuare nel 2020 mi era sembrato corretto comunicarlo subito alla KTM, per dargli il tempo di trovare una soluzione per la prossima stagione, ma non pensavo sarebbe finita così. Sto cercando qualcosa per il prossimo anno, mi piacerebbe fare il collaudatore, ma non è facile”. Il direttore tecnico della KTM ha replicato così: “Purtroppo sono stato obbligato a prendere questa decisione, anche per dare un po’ di morale alla squadra: lui era negativo su tutto, non gli andava mai bene nulla. Abbiamo provato ad allungare, accorciare, modificare il telaio, intervenire sul motore, ma niente gli andava bene. E a Misano ha fatto anche un’altra caduta violentissima nel warm up, stava diventando pericoloso. Se lui trovasse un’alternativa, anche nelle ultime gare, come sostituto lo libererei immediatamente da tutti gli impegni contrattuali, che noi rispetteremo economicamente fino al termine della stagione”. Beirer ha anche aggiunto: “Credo che sia stato un errore prendere un pilota proveniente dalla Yamaha, moto concettualmente molto differente dalla nostra”.

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KTM: PROBLEMI PER SOSTITUIRE ESPARGARÓ
Certo che per la KTM non è un bel periodo, perché al licenziamento di Zarco (senza nessuna possibilità di recessione) si è aggiunto l’infortunio di Pol Espargaró. Lo spagnolo proverà a tornare in pista in Thailandia, ma se non ce la dovesse fare, chi lo sostituirà, considerando che il collaudatore Mika Kallio piloterà già la moto di Zarco? Escluso il ritorno di Dani Pedrosa - lui non ne vuole sapere di correre - bisogna trovare un’alternativa, ma è tutt’altro che semplice. Fossi io il team manager della KTM prenderei Brad Binder, il campione del mondo della Moto3 che domenica ha vinto la gara della Moto2 con la KTM. Nel 2020 Binder passerà in MotoGP: la mia idea è che fargli disputare le ultime cinque gare gli permetterebbe di accumulare un'esperienza incredibile e di arrivare già pronto alla prossima stagione. E’ vero che Binder è quinto nel mondiale Moto2 a 53 punti di distacco da Alex Márquez, un margine non facilmente colmabile in 5 GP (e con ben 4 piloti davanti): considerando però che la KTM ha già annunciato il suo ritiro dalla Moto2 per la prossima stagione, io valuterei con attenzione questa eventualità.

CON CHI TI ALLENERESTI?
Alla vigilia del GP di Aragona è stato chiesto ai piloti presenti in sala stampa con chi sceglierebbero di allenarsi per un giorno se ne avessero la possibilità. Márquez: “Con Rafa Nadal (tennista, NDA). Lo ammiro molto e, come me, capisce molto bene quando è un momento chiave o no. Con lui ci sarebbe da imparare sia mentalmente che fisicamente”. Dovizioso: “Sarò monotono, ma mi piacerebbe passare una giornata con qualche pilota del supercross americano”. Rins: “Con Toni Bou (trialista vincitore di 25 titoli mondiali, NDA). Come me vive ad Andorra, e a me piace moltissimo il trial. Sarebbe bello fare una giornata insieme”. Viñales: “Canelo Álvarez (pugile, NDA): lo ammiro molto e mi piace il pugilato”. Quartararo: “Con qualche pilota della F.1, magari con Hamilton, che ho avuto la fortuna di conoscere a un GP”. Alex Márquez: “Ho già la fortuna di allenarmi con il più forte di tutti, mio fratello Marc…”.

PUIG, UN’ALTRA STOCCATA A LORENZO (E A CRUTCHLOW)
Al team manager HRC è stato chiesto se sia un problema per la Honda che solo Márquez riesca a guidare la RC213V. "Il problema non è della Honda - ha risposto Puig, come sempre molto diretto - ma di chi con la stessa moto non riesce a ottenere gli stessi risultati". 

TRE MOMENTI INDIMENTICABILI DEL GP

  1. Il dominio di Márquez: tutto il GP è stato contraddistinto dalla sua grandissima superiorità. E il distacco rifilato agli avversari in FP1 è qualcosa di anomalo: faceva qualcosa di simile, a volte, un certo Casey Stoner;

  2. La qualifica di Aprilia. Da quando corre in MotoGP, mai l’Aprilia aveva piazzato due piloti in Q2: speriamo che non rimanga un episodio isolato;

  3. Il dominio di Canet. In una Moto3 sempre equilibratissima, è anomalo che un pilota vinca per distacco rimanendo in testa dal primo all’ultimo giro: lo spagnolo del team di Max Biaggi ci è riuscito alla grande.


IO L’AVEVO DETTO

Pecco Bagnaia (giovedì): “Farò di tutto per andare direttamente in Q2”. Combinata libere: Bagnaia 21esimo. Q1: Bagnaia sesto.

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