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ZELTWEG - Mai visto un Andrea Dovizioso così. Per tanti motivi, è la sua vittoria più bella. “Sì, lo è” conferma il Dovi. Lo è perché Andrea ha trionfato in una gara di “velocità”, smentendo chi sosteneva che era in grado di salire sul gradino più alto del podio solo nei GP di gestione. Lo è perché il sorpasso all’ultima curva è di quelli da ricordare a lungo, tutto istinto e talento, dando una spallata a chi dice che è solo un buon pilota.
Lo è perché Marquez, questa volta, non era in inferiorità tecnica - come è successo in altre occasioni nelle sfide tra i due - ma la sua Honda era competitiva perlomeno quanto la Ducati e Marc aveva una gran voglia di vincere, non ha certo pensato al campionato. Lo è, per tutto quello che è accaduto nei giorni precedenti al GP, con il contatto Dall’Igna/Lorenzo per riportare lo spagnolo a Borgo Panigale. Come se i piloti attuali non fossero all’altezza di Marquez, non lo potessero battere.
“Non è così - risponde gelido Dall’Igna -. Io sono il direttore generale di Ducati Corse, devo provare a mettere sulla nostra moto i migliori piloti possibili. Se c’è una possibilità, è doveroso provarci. La Honda non ha fatto la stessa cosa? Prendendo Lorenzo non ha delegittimato Marquez. La situazione non è diversa: anche noi avevamo una moto libera, quella di Miller”.
La differenza è che la Ducati è stata cercata o è andata a cercare un pilota sotto contratto, mentre la Honda aveva preso Lorenzo libero da ogni vincolo. Non solo. Lorenzo ha già corso con la Ducati e non si conoscono nemmeno le sue condizioni fisiche e psicologiche dopo i tanti infortuni: provare a prenderlo comunque io credo che confermi che non ci si fida così tanto di Dovizioso e di Petrucci. Questa è solo una mia ipotesi, mentre è certo che va ricostruito il rapporto tra Dall’Igna e Dovizioso, ormai ai minimi storici: speriamo che questo successo serva per ricompattare la squadra.
“La Honda è cresciuta moltissimo nelle prestazioni, ha fatto un grandissimo sforzo per recuperare il vantaggio che avevamo. Qui era sicuramente più competitiva che in passato: per questo dico che Dovizioso è stato ancora più bravo. La sua è stata una prestazione strepitosa, nell’ultima curva è stato incredibile, bisogna solo fargli i complimenti”, riconosce Dall’Igna.
Che poi si tira fuori dal mercato: qualcuno ipotizzava un suo passaggio in KTM. “Non sono il miglior tecnico perché non ho ancora vinto il titolo della MotoGP e non sono sul mercato”, taglia corto Dall’Igna. Insieme, lui, la Ducati e Dovizioso hanno raggiunto grandi risultati: sarebbe un peccato rovinare questo 'giocattolo' meraviglioso per una questione di orgoglio, sia del tecnico sia del pilota.