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JEREZ - Ecco i commenti di Marc Marquez, Alex Rins e Maverick Vinales, rispettivamente primo, secondo e terzo nel GP di Spagna.
«Volevo fare a tutti i costi una gara così, per far vedere che dopo una caduta come quella in Texas sono capace di ripartire da zero, di resettare e fare la mia gara. All’inizio, nei primi cinque giri, non ero completamente a mio agio con la moto, ero un po’ rigido, non guidavo fluido, ma quando sono calate le gomme ho cominciato a spingere più forte, pensando solo a me stesso: non guardavo nemmeno la tabella, non mi interessava sapere quanto margine avevo. Quando mi sento bene con la moto, mi piacciono questo tipo di gare, anche se non è proprio il mio stile quello di andare in fuga».
«Quando ho visto che dietro di me c’erano Morbidelli e Quartararo ho sperato di guadagnare più punti, ma va bene comunque. Sono stufo di sentire dire che Marquez vince perché ha la Honda; vinco perché ho una grande squadra e ho un’ottima confidenza con una moto molto competitiva. La realtà è che non esiste la moto perfetta, così come il pilota perfetto. Rins è sicuramente un avversario per il mondiale: lo avevo già detto dopo i test in Malesia: ha il vantaggio di non avere nessuna pressione, per lui va benissimo se fa anche secondo, o terzo».
«E’ stata dura, perché a Jerez è difficile superare e partendo dalla terza fila è tutto più complicato. Soprattutto è stata dura passare le Ducati: con Petrucci ce l’ho fatta abbastanza velocemente, ma con Dovizioso ho perso un sacco di tempo, ho sofferto, perché la Ducati frena e accelera forte. Prima della gara sapevo di avere un buon ritmo, simile a quello di Marquez: dobbiamo lavorare meglio in qualifica, per riuscire a partire più avanti. Il mondiale? E’ chiaro che uno ci pensa, anche se siamo solo alla quarta gara: si corre per quello. Non so perché facciamo così fatica in qualifica, se è colpa mia o della moto. Abbiamo una moto competitiva, sono molto felice del lavoro della squadra».
«Essere riuscito a partire bene mi dà molta confidenza per le prossime gare. All’inizio non ho spinto al massimo, ho preferito risparmiare le gomme per il finale. E' stato un bene, perché Dovizioso è tornato su forte, è stato difficile tenerlo dietro. Rispetto all’anno scorso abbiamo migliorato tanto: qui ho sempre fatto una gran fatica, fare terzo vale per me come una vittoria. Sono molto contento dei miglioramenti fatti in frenata, mentre continuiamo a faticare in trazione, è quello il nostro punto debole, soprattutto per il mio stile di guida. Abbiamo ancora tanto da migliorare, ma è chiaro che sono stati fatti dei passi in avanti. Nelle prime due gare abbiamo ottenuto risultati lontani dal mio potenziale, poi in Texas ho anticipato la partenza: ci voleva questo risultato».