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SILVERSTONE - Ultimo nelle FP1, ultimo nelle FP2: Jorge Lorenzo sapeva che avrebbe faticato un bel po’, ma forse, non così tanto.
“In realtà è più o meno come me lo aspettavo. E’ stata una giornata molto dura, non mi sono mai sentito a mio agio sulla moto e una caduta avrebbe conseguenze inimmaginabili. Finite le prove avevo tanto dolore: purtroppo ho perso massa muscolare, le mie condizioni fisiche non sono idonee per guidare una MotoGP. A Misano, fra due settimane, sarà possibile spingere più forte, soprattutto in frenata”.
Dove sei più in difficoltà?
“Ovunque: in frenata, a metà curva, nei cambi di direzione. Solo in accelerazione sono abbastanza a mio agio”.
Questa è la pista adatta per tornare in moto?
“Silverstone è un circuito molto adatto a me, sotto questo aspetto è uno dei migliori. Ma è vero anche che è molto faticoso fisicamente”.
Correrai sicuramente domenica?
“Non lo so. Dopo le FP2 avevo molto più dolore che nei giorni scorsi, bisogna vedere come andrà la notte. Bisogna provare a gestire la situazione, stando ben attenti a non cadere: rompersi qualcos’altro sarebbe un disastro”.
Era proprio necessario tornare in questo GP?
“Secondo alcuni dottori avrei già potuto tornare in moto a Brno e in Austria, ma non avrebbe avuto senso. Nelle ultime due settimane, però, mi sono sentito meglio, mi è sembrato giusto tornare a guidare. Poi, però, la MotoGP è un’altra cosa: già è difficile se sei al 100%, figurarsi nelle mie condizioni. Sarà la gara più dura della mia carriera”.
Come è stato il ritorno al box?
“Positivo. Ho parlato con Puig (team manager, NDA) e Kuwata (Direttore generale, NDA), abbiamo chiarito le cose, si va avanti”.
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