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LOSAIL – Nei primi test del 2019, in Malesia, la sua situazione sembrava preoccupante: la spalla sinistra, operata a dicembre, non era ancora a posto, Marc Marquez faticava a guidare. Adesso è tutto un altro Marquez, anzi, è tornato il solito Marc: sorridente, sereno, pronto a giocarsela.
«Sono molto contento per come sto fisicamente: sono vicino al mio 100%. Questa è la migliore notizia per me e anche con la moto siamo abbastanza a posto: possiamo iniziare la stagione nel modo giusto».
Chi sono i favoriti per il titolo?
«Dal 2017 non indico favoriti, metto tutti sullo stesso livello. In quell’anno nessuno parlava di Dovizioso, che però mi ha conteso il titolo fino all’ultimo GP. Durante l’inverno tutte le moto sono cresciute, non solo la Yamaha e la Ducati, ma anche la Suzuki, velocissima con Alex Rins. Dobbiamo rimanere concentrati su quello che abbiamo».
Nel 2017 sei caduto 27 volte, l’anno scorso 23, ma in entrambi gli anni hai conquistato il titolo: cambierà qualcosa?
«Sicuramente bisogna ridurre le cadute, ma mi va benissimo scivolare 27 volte se alla fine dell’anno conquisto il titolo… Bisogna però imparare a gestire la situazione in modo un po’ differente».
La Honda sembra migliorata nel motore; ha mantenuto le altre qualità?
«Solitamente, se aumenti la potenza, sorgono altri problemi, ma sembra che abbiamo ottenuto un buon compromesso. Ma abbiamo 19 GP per migliorare: questo è stato un inverno un po’ strano, durante il quale ho dovuto dare precedenza assoluta alle mie condizioni fisiche. Per esempio: l’ultimo giorno qui in Qatar avrei voluto fare una simulazione gara, ma dato che faceva molto freddo, ho preferito non farla, pensando solo alla spalla».
Jorge a Sepang manco c’era, a causa della frattura dello scafoide sinistro, ma negli ultimi test ha fatto vedere di essere già avanti con la Honda.
«Diciamo che gli ultimi sei mesi sono stati sfortunati fisicamente (Jorge si riferisce anche all’infortunio con la Ducati nel GP di Thailandia, NDA): avrei avuto bisogno di un altro mese per essere davvero in forma e per avere più sotto controllo la moto. La Honda mi piace molto in ingresso curva e nei cambi di direzione: adesso bisogna lavorare sui dettagli per renderla ancora più adatta al mio stile di guida: se avessi effettuato i test in Malesia, adesso sarei sicuramente più avanti».
La Honda ha portato qualcosa di nuovo per questi test?
«Sì, sia per me sia per Marquez e anche qualcosa solo richiesto da me».
Domani in Safety Commission chiederà di anticipare la partenza?
«Sì. Correre alle 20 è troppo pericoloso, bisogna correre alle 19, come avevamo fatto l’anno scorso».