MotoGP 2019. Petrucci: “Altro che indebolita, Ducati è più forte”

MotoGP 2019. Petrucci: “Altro che indebolita, Ducati è più forte”
Danilo ancora galvanizzato dal successo nel GP d’Italia: “Si parlava della coppia Marquez/Lorenzo come di un dream team, ma l’unica squadra che ha due piloti in lotta per le prime posizioni è la nostra. Con Andrea, nessun ordine di squadra, solo rispetto reciproco”
13 giugno 2019

MONTMELO’ - Il Mugello è ormai un ricordo lontano. Anzi no: come è giusto e normale che sia, Danilo Petrucci non dimenticherà mai quella gara, il primo trionfo in MotoGP, la gioia incontenibile di quando ha tagliato il traguardo per pochi millesimi davanti a Marc Marquez e Andrea Dovizioso. Danilo, però, sa anche benissimo che adesso non sarà così semplice ripetersi.


Allora Danilo: due anni fa qui vinse Dovizioso dopo aver trionfato al Mugello e lo stesso percorso l’ha fatto Lorenzo nel 2018; quindi…

“Quindi è già fatta!” Scherza Danilo. “Chiaramente sarebbe bellissimo, ma l’obiettivo rimane lottare per il podio. Ci sono tanti piloti che vanno forte, come si è visto anche al Mugello: Rins, per esempio, anche se parte dietro è sempre lì; Marquez, avendo un avversario in più (lo stesso Petrucci, NDA) sarà ancora più cattivo del solito, agonisticamente parlando, ovviamente, e vorrà vincere a tutti i costi. Io lotterò per stare sul podio, anche perché adesso sono vicino al terzo posto nel mondiale e ci credo. E’ una buona opportunità: dovremmo fare bene anche qui. Ma dirlo giovedì è facile, dobbiamo risentirci sabato pomeriggio”.

 

Se si ripresenta una situazione come quella del Mugello, cosa fai: lo infili, o aspetti un attimo?

“Ne abbiamo parlato io e Andrea sia a casa, sia a cena ieri sera”.

 

Scusa se ti interrompo: chi ha pagato?

“Abbiamo fatto alla “romana” (ognuno ha pagato il suo, NDA), anche perché eravamo tanti… Tra l’altro la gente pensa che facciamo chissà cosa, in realtà da quando abito a Forlì mi alleno di meno, ma con più qualità, ma mi fa anche mangiare con più qualità…”

 

Prego, continua il tuo ragionamento.

“Discutevamo di questa cosa, ma l’unico ordine che c’è è quello di non rovinare il risultato di squadra: siamo l’unico team in lotta con due piloti e sono tre gare che lottiamo entrambi per il podio, cosa impossibile per le altre squadre ufficiali. L’ordine è non rovinare questa serenità e questo ambiente, ma non c’è un ordine di squadra  del tipo “Danilo non puoi vincere o non rovinare la gara di Andrea” e viceversa. Io proverò a fare il mio meglio, anche perché non ho una moto per il 2020 e me la voglio guadagnare, facendo vedere che posso lottare per il podio in tutte le gare. Devo pensare a quello e quando andremo più avanti nel campionato vedremo come saremo messi e come sarà la situazione. Sto vivendo un buon momento e lo vorrei sfruttare per fare più punti possibile”.

 

A proposito di contratto, dopo il Mugello si è mosso qualcosa?

“No, non abbiamo parlato: forse hanno visto che non parlandone rendo meglio… (Paolo Ciabatti, direttore sportivo, ha comunque ribadito l’intenzione di continuare con questa squadra, NDA). Spero però che non sia così, non vorrei che si arrivasse così fino all’ultimo gara… Vorrei convincerli facendo dei bei GP: come ho sempre detto, a me piacerebbe continuare a vita con questa moto, bisogna vedere se loro sono d’accordo”.

 

E si è fatto avanti qualcun altro?

“No, anche perché tutte le altre moto sono più o meno occupate. Quindi, a meno di cose quasi impossibili, da altre parti non c’è spazio”.

 

Alla vigilia si parlava della coppia Marquez/Lorenzo come del “dream team” del motomondiale; invece, il dream team è quello Ducati?

“Durante quest’inverno, leggevo spesso che la Ducati si era indebolita, mentre io e Andrea ci dicevamo che la Ducati stava facendo un grande lavoro. Soprattutto lo diceva lui e questo mi rendeva orgoglioso e mi ha dato fiducia. Stiamo dimostrando che è così, siamo l’unica squadra con due punte e, soprattutto, che ciascuno non considera il compagno di squadra come il primo rivale da battere. Al Mugello Andrea era dispiaciuto di non aver vinto, ma, allo stesso tempo, era contento per me, così come lo ero stato io per lui a Le Mans”.

 

Come sono stati questi dieci giorni dopo la vittoria?

“Abbastanza infernali, nel senso buono del termine: avrò ricevuto un migliaio di messaggi, è stata abbastanza dura. Non ho recuperato moltissimo dalla stanchezza del Mugello, ma la prima sensazione che ho avuto è di riprovare qualcosa di simile, dimostrare che non è stato un caso, anche perché prima del GP d’Italia, alle 13:59 ho detto: sarà dura stare sul podio. Invece quando ero lì, ho detto questa la voglio vincere. E rivoglio fare così anche domenica”.

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