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MONTMELO’ - Non c’è da stappare lo champagne, ma, perlomeno, un passo in avanti è stato fatto: sia nelle FP1 sia nelle FP2 Valentino Rossi ha chiuso nei primi dieci, settimo nella classifica combinata. Di questi tempi, è già un passo in avanti.
“Abbiamo provato un nuovo scarico (le foto nel live, NDA): non è male, ma la differenza è minima. Abbiamo deciso di provarlo con maggiore attenzione nei test di lunedì: domani continueremo con quello tradizionale. Nonostante ci fosse poco grip, è stata una giornata positiva per noi: mi sono trovato bene con la moto, potevo guidare nella maniera giusta, sono riuscito a stare nei primi dieci sia nelle FP1 sia nelle FP2. E’ vero che ancora non fa troppo caldo, ma domani possiamo migliorare ulteriormente, abbiamo tanto da fare: sarà fondamentale stare nei primi dieci nelle FP3, per accedere direttamente in Q2”.
Dopo il Mugello avevi detto che dovevate cambiare metodo di lavoro: l’avete fatto?
“A Le Mans e al Mugello dovevamo provare alcuni componenti per migliorare la moto: non siamo in una situazione tecnica esattamente brillante, noi siamo il team ufficiale e dobbiamo provare a fare qualcosa. Inoltre, sia in Francia sia in Italia le mie aspettative erano piuttosto alte, per quello che avevo fatto su quelle piste nel 2018… Invece, bisogna resettarsi, non porsi chissà quali obiettivi e lasciare la moto così com’è: oggi, a parte la velocità massima in rettilineo, mi sono divertito con la M1”.
In effetti, agli ultimi tre posti della classifica della velocità massima ci sono tre Yamaha…
“Nonostante il rettilineo in discesa, è così! (Valentino scherza, facendo riferimento a una battuta di giovedì di Morbidelli, NDA). Nelle FP1 non eravamo messi così male, ma con il vento del pomeriggio abbiamo perso un sacco di velocità: tutti l’hanno persa, noi molto di più”.
A proposito di questo: sai spiegare perché la Yamaha, storicamente, non ha motore, la Ducati, storicamente non ha telaio, e così via? Sembra che solo la Honda riesca a migliorare i suoi difetti, come ha fatto quest’anno con la potenza del suo quattro cilindri.
“Io credo che sia perché i regolamenti non vengono stravolti un anno con l’altro, come per esempio accade in F.1: così le moto mantengono il proprio DNA, facendo piccoli passi in avanti. Ma non c’è una vera spiegazione”.
Torniamo alla giornata di prove: dopo quanto visto, pensi che si possa puntare a un buon risultato?
“E’ solo venerdì, siamo in tanti con un passo più o meno simile. Il mio non è niente di speciale, ma non siamo lontani dai migliori: inutile fare previsioni, viviamo turno per turno”.
Intanto ci sono 19 piloti in meno di un secondo.
“La MotoGP ha lavorato tanto per livellare le prestazioni e ci sono riusciti, con elettronica, gomme, motore. E’ anche bello, è quello che piace agli appassionati che guardano le gare da casa”.