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LE MANS - Si inizia così: un giornalista chiede a Valentino Rossi se si ricorda il suo ultimo successo a Le Mans.
«Certo che me lo ricordo! Era il 2008, il primo anno con le Bridgestone. Sono passati tanti anni: poi ho fatto delle belle gare, ma non sono più riuscito a salire sul gradino più alto del podio».
Qui la Yamaha se la può giocare, può essere più competitiva che in altri tracciati?
«Chi lo sa. Sono curioso anch’io di capire il nostro potenziale: solitamente qui siamo veloci, ma non lo si può mai dire alla vigilia, fino a domenica pomeriggio è un percorso lunghissimo da fare. Dobbiamo provare in tutti i modi a essere competitivi, sperando naturalmente di avere altre possibilità durante la stagione».
Quali sono le caratteristiche favorevoli alla Yamaha?
«Curve lunghe, asfalto nuovo, buon grip: un po’ come a Jerez, dove però andiamo male… Credo che molto dipenda dal “matrimonio” tra la M1, le Michelin e l’asfalto. A volte riusciamo a essere subito competitivi, altre no».
Non è che ti stai abituando a non vincere?
«No, non è così. Sono qui perché penso di essere competitivo e di poter vincere. Certo, nella prima parte della mia carriera, vincevo 11-12 GP a stagione e se non ci riuscivo ero triste. Ma per fare ancora parte di questo sport ho dovuto “resettarmi”: so che è difficile, ma dobbiamo provarci».
Questa è una gara più importante delle altre?
«Lo sono tutte. Anzi, per certi versi, sono più importanti quelle dove teoricamente siamo meno competitivi. Sicuramente questa è per me la parte più bella del campionato, con piste e Paesi dove si sta meglio, ci si diverte di più».