MotoGP 2019. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di Alcañiz

MotoGP 2019. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di Alcañiz
Quali sono state le chiavi della corsa? Come deve essere considerato l’11° posto di Iannone? Cosa sta succedendo a Petrucci?
22 settembre 2019

ALCAÑIZ - Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di  Aragón 2019.

Quali sono state le chiavi del GP?

  1. La partenza. C’era una sola possibilità, forse, per battere Márquez: rallentarlo nei primi giri, fargli perdere il ritmo, provare a metterlo sotto pressione. Ma alla prima curva, Marc era già primo. La gara è finita lì;
  2. La guida di Dovizioso. Solitamente, quando recuperi dalla retrovie, stressi di più le gomme, ma Andrea è stato bravissimo a gestirle: alla fine hanno dovuto rallentare gli altri, non lui;
  3. Yamaha con la dura. Mentre tutti hanno scelto la soffice, i piloti Yamaha hanno optato per la dura, perché secondo loro non avevano alternativa. Anche per questo, Viñales e Quartararo hanno perso il podio;
  4. L’errore di Rins. Il pilota della Suzuki aveva il passo per giocarsi il podio, e visto dove è arrivato Dovizioso, che partiva dalla stessa fila, il contatto con Morbidelli al primo giro è stato determinante;
  5. La qualifica di Espargaró. Partendo dalla seconda fila con il quinto tempo, il pilota dell’Aprilia ha potuto stare nel gruppo dei migliori, sfruttando bene la scia di chi gli stava davanti: per un pilota Aprilia è ancora più fondamentale che per gli altri scattare davanti.
  6.  
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Perché Alex Rins è stato punito con un 'long lap penalty'?

Rins è stato ritenuto - giustamente - colpevole della caduta di Morbidelli, e per questo è stato sanzionato.

Come deve essere considerato l’11° posto di Andrea Iannone?

Secondo me non troppo positivo, considerando il distacco preso dal compagno di squadra (22 secondi), anche se Iannone non è al meglio fisicamente. Andrea lamenta una minore velocità della sua moto rispetto a quella di Aleix: nelle FP4 Espargaró ha ottenuto 337,5 (media delle cinque velocità più alte 333,4 km/h), Iannone 332,2 km/h (media 330,5).

Confronto 2018/2019.

2018: 1. Márquez in 41’55”949, giro veloce Dovizioso (12) 1’48”385. 2019: 1. Márquez in 41’57”221 (da tenere in considerazione che ha fatto l’ultimo giro in 1’51”930, mentre nel 2018 aveva fatto 1’49”002), giro veloce Márquez 1’48”330 (2).

In sostanza, tempi molto simili.

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).

Márquez 1’48”330 (2); Quartararo 1’48”805 (3); Viñales 1’48”818 (3); Miller 1’48”827 (2); Crutchlow 1’48”852 (2); Dovizioso 1’48”853 (2); Rins 1’49”039 (5); Iannone 1’49”224 (2); A.Espargaró 1’49”232 (7); Rossi 1’49”240 (3).

Cosa sta succedendo a Danilo Petrucci?

Difficilissimo rispondere. Nella prima parte della stagione Petrucci ha quasi sempre ottenuto prestazioni simili a quelle di Dovizioso, ma da Brno in poi è sempre stato lontanissimo dal compagno di squadra (ma spesso anche da Miller). Io credo che in situazioni di poco grip la Ducati richieda un adattamento dello stile di guida, che Danilo non riesce a modificare.

Le tre più belle frasi del GP

3) Dennis Foggia: "Mi sono sentito un po’ messo in disparte dall’Academy, che in ogni caso ringrazio: mi ha permesso di arrivare fino a qui";

2) Jorge Lorenzo: "E’ un po’ come nel 2008, quando al debutto ero caduto tante volte: oggi, come allora, un po’ di paura c’è";

1) Andrea Dovizioso: "In questo campionato, l’unica cosa strana è che Márquez riesca sempre a lottare per la vittoria, per tutti gli altri è la regola fare degli alti e bassi".