Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Per la seconda volta nel 2020, Andrea Dovizioso partirà dalla 17esima posizione, per il terzo GP dalla sesta fila: diciamo che le qualifiche rimangono il limite del futuro pilota di motocross.
“Abbiamo lavorato duramente sul passo, ero soddisfatto: per questo sono disperato di essere così indietro. Purtroppo, in Q1, quando ho montato la seconda gomma ha cominciato a piovere più forte e non ho più avuto la possibilità di migliorare. Morbidelli e Nakagami sembrano avere un passo decimante migliore, ma con gli altri siamo lì”.
Nelle FP3, invece, cosa è successo?
“La pista non era in buone condizioni, non avevo le giuste sensazioni per spingere: così sono rimasto fuori dai 10”. Purtroppo il meteo non ci ha fatto fare dei turni normali e in Q1 bisognava trovarsi nella giusta posizione. Io ero dietro a Rins, ho provato a essere più veloce di lui, ma chi era più indietro ha poi fatto i migliori tempi. Poi la pioggia ha congelato la classifica. Questo, purtroppo, compromette la gara: fossi partito anche solo dalla terza fila, si poteva fare bene. Quest’anno è molto difficile rimontare, anche per la gomma: chi ci è riuscito, è perché era molto a posto con la moto”.
Sembra che Miller abbia provato qualcosa di nuovo.
“Non lo so, ma non credo si tratti di pezzi nuovi, soltanto messa a punto”.
Domani potrebbe essere una gara particolare, sia perché, teoricamente, ci sarà il sole e quindi condizioni un po’ differenti, sia perché chi si sta giocando il mondiale, Morbidelli a parte, scatterà da dietro: cosa ti aspetti?
“I primi giri faranno tantissima differenza: Rins e mir possono recuperare, gli altri no. Siamo in tanti con un passo simile: credo che la posizione alla fine del terzo giro determinerà al 70% la gara, tranne che per le Suzuki. Credo che Mir se riuscirà a stare tranquillo, nonostante quello che c’è in palio, possa fare una buona rimonta; Morbidelli può vincere se partirà davanti da solo; Miller è molto carico e Nakagami è veloce. Quando sei in 16 con un passo simile, la posizione dei primi giri fa la differenza”.
Sembra un po’ la F1…
“Il livello di piloti e moto è talmente alto che fa diventare fondamentai i primi giri. Sì, sotto questo aspetto sembra un po’ la F.1, è un po’ brutto”.
L’umore per queste ultime gare com’è?
“Non ho niente da aggiungere a quello che ho detto fino adesso: mi sarebbe piaciuto finire in modo differente, ma non essere competitivo complica tutto. Ci si diverte meno, anche perché questa è una annata particolare, senza amici e tifosi in circuito”.