MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “E’ stato fantastico emozionare la gente”

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “E’ stato fantastico emozionare la gente”
Andrea arrabbiatissimo per la qualifica. “Ho un buon passo, siamo migliorati turno dopo turno, ma dovrò partire molto indietro”. Ma in una giornata così, è inevitabile parlare delle sue sensazioni: “E’ chiaro che ci pensi che è l’ultima gara, ma la sto vivendo bene. Non ho rimpianti: doveva andare così”
21 novembre 2020

E’ arrabbiato, arrabbiato nero: Andrea Dovizioso sa di avere un ottimo passo, ma partire dalla quarta fila, con il 12esimo tempo, rende la gara ancora una volta molto complicata.
“Sono molto arrabbiato per la qualifica. Il mio passo è migliorato sessione dopo sessione, ho buone sensazioni, ma qui è difficile superare, non c’è una staccata dura, dove puoi aggredire, ma è difficilissimo fermare la moto: non a caso, ci sono stati tanti errori in frenata. E se segui qualcuno, come si è visto in qualifica, è molto più facile fare il tempo… Ci voleva una buona posizione, invece sono indietro. Se non altro, chi si sta giocando il terzo posto con me in campionato è lì vicino e la velocità c’è”.

 

Con le gomme sei a posto?
“Credo che tutti sceglieranno la dura al posteriore, ma ci sono due differenti opzioni di dura (una simmetrica e una asimmetrica, NDA): bisogna studiare bene i dati, perché non si sa quale gomma hanno usato gli avversari”.

 

Ma ci hai pensato che è stata la tua ultima qualifica con la Ducati?
“E’ chiaro che ci pensi, non riesci a fermare del tutto la testa. Ma lo sto vivendo bene: è chiaro che è un’emozione pensare che è l’ultima volta che spremi la Ducati con le gomme da tempo. Ci ho pensato, ma non in modo negativo, anzi”.

Stanotte, che pensieri avrai?
“Non credo avrò pensieri particolari, non sono malinconico. Piuttosto sono arrabbiato perché ci si poteva giocare una posizione importante, invece sono indietro. Io sono uno freddo, ma negli ultimi anni mi sono un po’ ammorbidito e anche emozionato in alcune circostanze: bello, per come sono fatto io. Ed è stato fantastico emozionare la gente, è un potere che non tutti si possono permettere: essere in quella situazione è una figata. Ma adesso sono focalizzato sulla prestazione, poi il dopo dipende da un sacco di cose”.

Qual è stato il problema in Q2?
“Non c’è stato un vero e proprio problema. A questi livelli devi avere un feeling pazzesco per fare qualcosa di particolare: devi frenare così tanto da non essere sicuro di fermarti, far scorrere così tanto la moto da non essere sicuro di riuscire a fare la curva… Specie su una pista così, dove non puoi aggredire, ma devi essere fluido. Nelle curve veloci devi far scivolare il posteriore, se non ci riesci perdi fiducia nell’anteriore”.

Come stai vivendo questo addio alla Ducati?
“Serenamente. Ogni decisione ha risvolti positivi e negativi, la sto vivendo bene, non ho avuto ripensamenti. Diciamo che è giusto così e che vada in questo modo”.

Qual è il problema che ti dispiace non essere riuscito a risolvere in questi otto anni?
“Non mi fate litigare… Diciamo che più che tecnicamente, mi sarebbe piaciuto cambiare certe altre cose che avrebbero potuto condizionare tanti aspetti. Sono convinto che in Ducati ci siano tante persone bravissime e capaci: credo che certe cose si potevano fare diversamente. Non dico meglio o peggio, solo diversamente: non esserci riuscito, mi dispiace”.

Lorenzo, dopo aver attaccato te, adesso ce l’ha con Crutchlow: cosa pensi?
“Credo che stia vivendo male questa situazione di essere stato scaricato da Yamaha e attacca tutti”.

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