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Andrea Dovizioso si presenta alla conferenza stampa virtuale visibilmente non in forma: cosa sta succedendo?
“Venerdì e sabato avevo un po’ di mal di testa e mi bruciavano gli occhi, ma non in modo preoccupante. La situazione è peggiorata prima della gara e ho pensato che potesse finire male… Speriamo non sia così, domani farò il tampone: esiste ancora l’influenza normale…”.
Ci mancherebbe solo il Covid in una stagione così complicata. In ogni caso, il campionato ormai è compromesso, in maniera definitiva.
“La situazione non è cambiata molto rispetto a quando siamo arrivati qui: sicuramente non possiamo essere contenti del risultato, ma per il campionato manca poco. Dopo tre anni da protagonista, è brutta questa situazione, non hai carte da giocare Non siamo veloci, questo è il problema, anche se oggi, per la verità, è andata meno peggio di quanto mi aspettassi”.
In che senso?
“Abbiamo faticato con le gomme nuove, ma nel finale abbiamo girato con buoni tempi e costanza. Ero contento, perlomeno finché mi ha superato Binder: la sua velocità rispetto alla nostra era molto grande. Preoccupante, ma dobbiamo pensare alla prossima gara partendo dal buono visto nel finale”.
Affronti le prossime due gare con qualche motivazione, o non vedi l’ora che finiscano il prima possibile?
“Quando hai poche carte da giocare, fatichi a essere euforico, ma dal secondo al sesto siamo tutti molto vicini: è difficile arrivare secondo o terzo, ma cambierebbe un bel po’, bisogna provarci”.
Secondo te qual è il punto forte della Suzuki?
“La moto va molto bene e ha due piloti molto forti: non conosco così bene Mir, ma credo che se la giochi con Marquez , ha tanto potenziale e può crescere ancora. Non a caso è primo in classifica e ha dato del filo da torcere a uno come Rins, che è sempre lì davanti. Mir è davvero bravo. Per quanto riguarda la Suzuki, hanno una mentalità che li porta a cambiare poche cose, perlomeno per quello che so io: hanno una buona base e martellano su certi aspetti”.
Sei pronto per fare il tester?
“Nei prossimi giorni comunicheremo e spiegherò cosa fare, la decisione è stata presa. Io mi sento ancora pilota, anche se il 2020 è stato complicato e non ho mai avuto belle sensazioni. Io voglio correre e se non correrò qui lo farò nel motocross: è la conferma che ho ancora il fuoco dentro, non ho voglia di stare a casa sul divano e mettere su pancetta… I piloti non vogliono fare i tester, ma bisogna vedere tutte le circostanze: io e Simone (Battistella, il suo manager, NDA) abbiamo lavorato tenendo in considerazione ogni possibilità. Fra poco vi faremo sapere”.