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Nonostante tutto è lì, con la possibilità di giocarsi il titolo: al momento, Andrea Dovizioso è quinto a 28 punti da Joan Mir. Al momento, perché se la Yamaha venisse penalizzata per la gara di Jerez, allora la posizione di Andrea cambierebbe notevolmente.
“Non so come stia andando questa cosa e come funziona - è la sua valutazione - non conosco i dettagli, non so, eventualmente, quale sanzioni potrebbero infliggere. Si saprà tutto tra non molto, ma io devo essere concentrato su di me”.
Al di là di questa possibile novità, come arrivi a questo GP?
“Da una parte carico, perché ci sono tre gare attaccate e potrebbero anche essere condizioni meteo particolari, anche se per domenica è previsto asciutto. Dall’altra parte, però, bisogna essere obiettivi: non arriviamo a questi GP nelle migliori condizioni, ce la stiamo giocando con quattro piloti, se non cinque, che stanno andando molto forte. Sarà molto dura, ma abbiamo visto come in questo campionato la situazione cambi radicalmente da una pista all’altra”.
Per te saranno le ultime tre gare in Ducati.
“Mi sarebbe piaciuto farle in una situazione migliore e godermi di più queste ultime tre gare, ma purtroppo non siamo messi come negli anni passati”.
E’ un campionato che potrebbe anche essere fermato prima dal Covid: come vive un pilota questa situazione?
“E’ tutto l’anno che la stiamo vivendo in modo strano, anche perché non abbiamo avuto la nostra solita costanza. Per quanto riguarda il Covid, si va avanti finché si può, ma su questo non abbiamo potere, dobbiamo concentrarci su altri aspetti”.
Ma tu ci credi ancora a questo titolo?
“In un campionato così pazzo e considerando le nostre difficoltà, essere ancora in gioco ti spinge a provarci a tutti i costi: può succedere di tutto fino al termine. Tutti hanno avuto alti e bassi, bisogna non pensare a cosa non sta funzionando. Ma a questi livelli non te la puoi “raccontare” più di tanto: sappiamo come è andata l’ultima gara, abbiamo avuto tanti GP difficili. Naturalmente si parte carichi, bisogna provarci in tutti i modi. Il brutto di quest’anno è che non siamo riusciti a progredire durante la stagione. Tutti sono stati poco costanti, ma noi piloti Ducati ancora di più, così diventa difficile fare qualsiasi tipo di strategia. E’ molto differente dagli ultimi anni, questa situazione per me è destabilizzante. In ogni caso si parte sempre molto carichi e questo sarà un GP particolare, perché probabilmente si partirà con l’acqua”.
Ma questa situazione si poteva prevedere all’inizio, è stata un po’ sottovalutata?
“Premetto che dare totalmente colpa alla gomma è sbagliato: sicuramente questo nuovo pneumatico non ci ha permesso di avere la costanza che ha pagato negli ultimi anni. La gomma ha creato questa situazione, ma non è solo quello. Abbiamo capito subito che le gomme erano differenti, ho detto subito che ci sarebbero stati dei problemi e nei test di Jerez di fine novembre 2019 ne abbiamo avuto conferma. Quando succedono queste cose, c’è tutto un lavoro da fare e dopo un solo test non puoi sapere esattamente cosa fare. Io ho esposto subito le problematiche, ma il problema è che non è ancora chiaro cosa bisogna fare per essere costantemente competitivi e lo vedi anche dai risultati degli altri piloti Ducati”.
Secondo te va fatto un importante intervento strutturale?
“Ci sono state delle gare, come a Misano, dove la Ducati è stata velocissima con Bagnaia, così come è accaduto in altri circuiti con altri piloti: non so sia necessario fare un grande cambiamento, sicuramente è una possibilità. Sono sicuro che la Ducati passerà tutto l’inverno a studiare i dati e troverà una soluzione per andare dietro alla gomma, da sempre fondamentale nel nostro sport. In sintesi: la gomma ha dato instabilità alle prestazioni, ma non è tutta colpa sua”.