MotoGP 2020, Brivio (Suzuki): "Quando un pilota insiste, difficile fermarlo..."

MotoGP 2020, Brivio (Suzuki): "Quando un pilota insiste, difficile fermarlo..."
Il team manager Suzuki riflette sulla vicenda Marquez. Sulla base di un'esperienza di primo piano
1 settembre 2020

L'assenza di Marc Marquez sta sicuramente condizionando il Mondiale 2020. Il campione del mondo, infortunatosi durante il GP di Spagna, ha forzato i tempi del recupero oltre i limiti del ragionevole per tentare di tornare già alla seconda gara corsa a Jerez, ovvero il GP dell'Andalusia, e finendo per dover stare fuori diversi mesi.

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Della vicenda si è naturalmente parlato molto a lungo, perché a più riprese la situazione non è apparsa chiarissima, soprattutto riguardo a chi effettivamente abbia pensato e poi deciso di tentare la partecipazione al GP di Andalusia. Come ha sottolineato il nostro Nico Cereghini, non ha aiutato il fatto che il dottor Mir non abbia voluto commentare la situazione, nemmeno dopo che Alberto Puig ha scaricato le responsabilità sui medici, sia quella commissione che ha dato il via libera alla partecipazione, sia inevitabilmente a chi ha operato Marquez senza (a quanto pare) avvertire delle potenziali conseguenze della partecipazione alla gara.

L'ipotesi più accreditata è naturalmente che - come avviene in casi del genere - tutto sia partito dalla decisione del pilota, che la squadra ha però assecondato senza obiettare, anzi, facendogli quadrato attorno invece di tentare di dissuaderlo. Ne parla con cognizione di causa Davide Brivio, team manager della squadra Suzuki in MotoGP, che ha vissuto e sta vivendo una situazione analoga con Alex Rins: lo spagnolo ha rinunciato a farsi operare alla spalla, come i medici gli avrebbero consigliato, pur di poter prendere parte alle gare immediatamente successive. E sta quindi correndo in condizioni men che ottimali, oltre a rischiare grosso in caso di ulteriore caduta.

 

 

"Situazioni del genere sembrano molto semplici, viste da fuori, mentre in realtà sono spesso molto più complicate" ha dichiarato Brivio al francese PaddockGP. "Marc evidentemente voleva provare a correre, e quando un pilota è così convinto è difficile fermarlo: Marquez non voleva perdere nemmeno una gara per tentare di vincere il Mondiale, e Honda - immagino - lo avrà assecondato in questa sua impresa."

Quello che continua ad essere poco chiaro è il motivo per cui i medici che si sono occupati di lui, in primis il dottor Xavier Mir (che sistema i piloti spagnoli da oltre vent'anni, e difficilmente è impazzito da un giorno all'altro...) non rispondano alle accuse che vengono loro mosse, rimandandole al mittente o ammettendo le responsabilità. Non per altro, ma semplicemente perché così facendo, forse, eviteremmo il proliferare di ipotesi di complotto ben oltre il ragionevole buon senso.