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La mia sensazione è che la Ducati abbia già deciso: Andrea Dovizioso non sarà sulla DesmosediciGP nel 2021. Lo dico da un po’ di tempo per tutta una serie di considerazioni, come quella, per esempio, che la Casa di Borgo Panigale avrebbe offerto (il condizionale è d’obbligo perché io non posso avere certezze su questo aspetto, come stanno le cose lo sanno solo i diretti interessati…) la moto a un sacco di piloti, tranne che ad Andrea. Ma è veramente così, la Ducati ha già deciso che Dovizioso non sarà più il loro pilota nelle prossime stagioni? Giusto chiederlo a Ducati, al direttore sportivo Paolo Ciabatti.
“Non è così. La decisione di aspettare alcune gare nasceva da tanti motivi: siamo convinti che tornare in pista, affrontare il lavoro normale avrebbe messo tutti nelle condizioni di affrontare la situazione in maniera pacata e ragionata per il futuro, sia della Ducati sia del pilota. Adesso siamo arrivati su due circuiti sui quali ci aspettiamo di fare buoni risultati: se a Jerez avevamo preventivato di faticare, a Brno e a Zeltweg la Ducati ha vinto e ha vinto Andrea. Quindi ci aspettiamo di fare bene. C’è anche una situazione particolare nel campionato: il pilota che per tre anni c’è stato davanti sembra starà fuori almeno fino a Misano (13 settembre, NDA). Se non siamo in grado di massimizzare i punti in una situazione come questa, rischiamo di non raggiungere l’obiettivo del titolo anche in un anno in cui Marquez non sarà completamente della partita. Sulla carta dovremmo avere una possibilità in più: se riusciamo a giocarci il titolo è un discorso, se per un qualsiasi motivo facessimo delle gare deludenti - non me l’aspetto, è solo un’ipotesi - su due circuiti favorevoli, forse è il caso di fare qualche riflessione in più su tutto il pacchetto. Credo sia giusto così”.
Però Paolo, Dovizioso lo conoscete da un po’, non da qualche gara: cosa deve dimostrare ancora, perché dovrebbero essere tre GP a cambiare il destino?
“E’ una valutazione sulle possibilità reali che abbiamo noi e Andrea in questa annata particolare. Durante questi mesi ci sono state delle situazioni, compresa la trattativa di Dovizioso con KTM: una trattativa logica e comprensibile, non avendo lui un contratto con noi, ma che può anche far pensare che forse non ci fosse più la convinzione di andare avanti con noi. Credo ci sia la voglia di capire se insieme possiamo vincere il mondiale, che è l’obiettivo dichiarato di Ducati e Dovizioso. Se quest’anno, nella situazione in cui ci troviamo, non siamo in grado di ottenere certi risultati, sarebbe una grande delusione per entrambi”.
Ma Dovizioso può essere sufficientemente sereno a giocarsi il titolo, senza avere certezze per il futuro?
“Io credo di sì. E’ un pilota che ha tanta esperienza, ha vissuto delle situazioni di tensioni, ma se, come io credo, è convinto delle proprie possibilità e capacità, utilizzerà tutte le occasioni che ha per massimizzare il risultato. Ci sono dei piloti che con il contratto in tasca si rilassano, altri si motivano di più, altri ancora che a prescindere dalla situazione sanno che il loro mestiere è correre e provare a vincere. Fare buoni risultati fa sempre bene: io credo che il Dovi sia un pilota così, capace di lasciare da parte qualsiasi preoccupazione per il futuro, cercando di fare il massimo in pista”.
Paolo Ianieri, sulla Gazzetta dello Sport, ha scritto di pre contratti esistenti con alcuni piloti, tra cui Lorenzo, facendo anche delle cifre: cosa puoi dire al riguardo?
“No comment”.
Cosa puoi dire invece di Bagnaia?
“E’ stata fatta una proposta a chi lo assiste (la VR46, NDA), ci siamo dati il tempo perché loro la possano valutare. Sono tranquillo che troveremo un accordo. C’è la volontà di continuare con Pecco e sono tranquillo che troveremo un accordo, peccato per la frattura nelle FP1 in un momento di forma particolare”.
Ma la sua posizione è legata in qualche modo a quella di Dovizioso?
“Anche il contratto precedente con Pecco prevedeva che Ducati avesse due opzioni sulla squadra dove metterlo: sarà così anche nel prossimo accordo. Sicuramente sarà con Pramac con la possibilità di promuoverlo anche nel team ufficiale, ma è una opzione che si fa sempre in questi casi”.