MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: "Dall’Igna decide il futuro della Ducati, non il mio"

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: "Dall’Igna decide il futuro della Ducati, non il mio"
Andrea commenta la sua decisione, senza entrare troppo nei dettagli: “Era giusto prenderla adesso, anche se non ho un piano B. Non devo correre a tutti i costi, non ho la necessità di un ingaggio: solo se salterà fuori una proposta interessante la valuterò”
15 agosto 2020

E’ stato un sollievo o una tristezza quando hai comunicato alla Ducati che non volevi più continuare con loro?
“E’ un mix di sensazioni, come è normale che sia: indipendentemente da quello che è successo, abbiamo avuto dei momenti memorabili, fantastici: bisogna comunque guardare tutto quello che è stato fatto, anche se ci si dimentica facilmente. Tante litigate, ma tanta gioia e soddisfazione, davvero tanta: ho trovato tante persone stupende, con le quali ho un rapporto bellissimo. Ci sono un sacco di lati positivi di tutta questa storia, che ancora non è finita “.

E come hanno reagito?
“Non posso entrare nel dettaglio, non è il momento di parlare di questa cosa.”.

E adesso? Cosa succede nel tuo futuro; un anno sabbatico, collaudatore o cosa?
“Sinceramente non ho nessuna idea in questo momento: questo ti fa capire che la decisione non è collegata al mio futuro. La decisione era giusto prenderla… perché era giusto prenderla. Quando fai parte di una situazione e credi di poter andare avanti, spingere, ci lavori, ma se non va come credi dovrebbe andare, è giusto prendere una decisione, perché c’è ancora una stagione da scrivere. Credo che per come sono andate le prime tre gare sia ancora tutto aperto: aiuta potersi focalizzare sul campionato, quando sei alla ricerca di centesimi, senza altre distrazioni. Non ho piani, ma nel Motorsport le cose cambiano molto velocemente. Non so cosa accadrà, cosa avrà senso fare per me: io ho la stessa voglia di correre degli ultimi anni, quando mi sono giocato il mondiale, come spero di fare quest’anno. Questo non è in dubbio e questa è la mia intenzione: poi se ci sarà la possibilità dipenderà da cosa viene fuori e se ci saranno delle proposte interessanti, allora si può parlare di tutto. Avendo fatto questi ottimi risultati negli ultimi anni, so di che cosa voglio vivere: ho la fortuna di non dover trovare a tutti i costi un lavoro per il prossimo anno. So che cosa mi piacerebbe fare: vediamo se in futuro si apre qualche prospettiva interessante. Sono molto rilassato sotto questo aspetto: se non lo fossi stato, probabilmente avrei anche accettato una proposta non ottima da Ducati. Ma non è questo il punto”.

Cosa puoi dire ai “ducatisti”?
“Dal secondo anno siamo cresciuti insieme. Abbiamo passato momenti difficili, ma alla fine siamo arrivati in cima. Non siamo riusciti a vincere il mondiale fino adesso, ma ce lo siamo giocati, cosa che non è riuscita ad altri piloti e Case che lo hanno vinto in passato per tanti anni. C’è tanta soddisfazione: non è una situazione dove vorrei sparare o dire dietro a chissà chi. Ci sono tante dinamiche e situazioni delle quali non è giusto parlare in questo momento. Sono focalizzato sul mondiale, non sono incattivato, imbronciato o incazzato: l’importante è sapere bene cosa vuoi ed essere a posto con te stesso. Poi ognuno la pensa come vuole, non è un problema e sarà sempre così. Concentriamoci sulla stagione. Capisco le domande che fate, mi piacerebbe rispondere a tutti, ma non è il momento: non serve una situazione di tensione dentro al box, vogliamo e dobbiamo essere focalizzati sulla stagione. La decisione è stata presa, andiamo avanti”.
 

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E’ una decisione di una notte?
“No, non prendo mai decisioni di pancia, difficilmente”.

Ieri hai detto che Dall’Igna avrebbe deciso il tuo futuro?
“No, io ho detto che il futuro della Ducati lo decide Gigi, non il mio, è diverso. La mia vita la decido io, sarà meglio”.

Oggi hai parlato con Gigi?
“Di lavoro sì, come sempre, siamo professionisti: non dobbiamo fare dispetti alle altre persone”.

Sembri molto tranquillo.
“Ci sono vari modi di correre: sono fortunato, posso giocarmi il campionato. Mi interessa questo per il 2020: correre per correre, per un pilota abituato a stare davanti, non ha senso. Non che con Ducati si corre per correre, ma ci vuole una certa situazione e ognuno prende una decisione. Per me e Simone era giusto interrompere questa cosa: se non correrò, è perché non avrò tra le mani una proposta interessante. Non devo andare in moto a tutti i costi, ho tante altre passioni sono anche focalizzato a fare altre cose. Se salterà fuori una proposta interessante la valuteremo, altrimenti sto a casa”.

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