MotoGP 2020. GP di Andalusia, a Nakagami le FP2

Come era già accaduto settimana scorsa, la differenza di temperatura tra le FP1 e le FP2 è di circa 20 °C: impossibile, o comunque molto difficile, migliorare i tempi delle FP1. Si è comunque andati forte, perché il tempo di 1’37”715 di Takaaki Nakagami gli avrebbe comunque permesso di conquistare un posto nei primi 10.

Nakagami è andato forte e le ho fatto per più di un giro, ma solo nel finale montando gomme nuove. Così come ha fatto Johann Zarco, bravissimo a portare la sua Ducati a soli 0”155 dalla Honda del giapponese: il francese, a sprazzi, riesce a essere competitivo con la DesmosediciGP, ma ci riesce, per il momento, solo per un giro e solo seguendo un altro pilota.
E’ comunque già un buon segno di crescita, anche se la strada rimane faticosa. Al terzo posto Pol Espargaro, sempre nelle primissime posizioni come era successo anche nelle FP1: Pol ha un buon passo, è sicuramente competitivo.

PASSO IN AVANTI DI ROSSI
I piloti Yamaha hanno usato in prevalenza la media posteriore: potrebbe diventare una scelta per la gara. Maverick Vinales ha chiuso con il quinto tempo delle FP2 (è primo nella combinata dei tempi), con Franco Morbidelli quarto (buon passo), Fabio Quartararo sesto (buon passo anche per lui) e Valentino Rossi ottavo a 0”577.

E’ tutto un altro Rossi rispetto a quello opaco di settimana scorsa: la moto è stata cambiata molto nel bilanciamento, è stato abbassato l’attacco del forcellone e Valentino sembra averne beneficiato un bel po’. Nel pomeriggio ha usato sempre le gomme del mattino, con un bel passo anche con i 55 °C sull’asfalto. Buon segno.

DUCATI UN PO’ INDIETRO
Tolto Zarco, il più veloce tra i “ducatisti” è stato Pecco Bagnaia, nono, con Jack Miller decimo, Andrea Dovizioso 12esimo e Danilo Petrucci 13esimo.
Dovizioso ha fatto delle modifiche di bilanciamento sulla sua Ducati rispetto allo scorso GP, alla ricerca del modo di far lavorare meglio la gomma posteriore.

Il riscontro cronometrico non è esaltante e anche il passo del Dovi non è stato niente di che: la sensazione è quella di una maggiore fatica, ma soltanto parlando con Andrea si capirà meglio la situazione. Sicuramente, comunque, non sarà facile ripetere il podio di una settimana fa.