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Quattro Yamaha nelle prime sei posizioni sembrano certificare - senza ombra di dubbio - che la M1 qui è competitiva.
“Ce lo aspettavamo - dice Valentino Rossi -, ma finché non scendi in pista non puoi mai avere la certezza. Inoltre, altre Case avevamo provato qui, c’è sempre il timore di partire in svantaggio. Sicuramente siamo partiti bene: abbiamo ancora molto da fare, ma siamo competitivi”.
Tutta un’altra storia rispetto all’Austria?
Completamente differente: qui mi sento anche molto più giovane in sella alla moto!.
Com’è il tuo passo?
Non male, specie nelle FP2. Al mattino ero stato più in difficoltà, ma nel pomeriggio sono stato molto più costante. Quartararo e Vinales vanno molto forte; anche Pol Espargaro e le Suzuki sono veloci: ho bisogno di migliorare il mio ritmo di tre decimi.
Qui è stato usato un asfalto particolare e pare che la FIM voglia imporre il medesimo asfalto per tutti i circuiti; cosa ne pensi?
Sarebbe una grande idea: credo che lo stesso asfalto su tutte le piste alzerebbe ulteriormente il livello già alto della MotoGP.
Molti piloti si lamentano delle buche, mentre voi con la Yamaha sembrate patirne meno; può essere questa la chiave decisiva?
Sono venuto qui a girare con la moto da strada quando l’asfalto era appena stato rifatto ed era veramente bellissimo, un biliardo. Poi sono tornato e c’erano già un po’ di buche, che stanno aumentando: evidentemente, è stato fatto un buon lavoro, ma il fondo si muove un po’. E’ vero che la nostra moto è molto stabile, specie nelle curve più veloci: un aiuto su questo tracciato piccolo, difficile, aggressivo con la MotoGP.
Si può puntare in alto?
Diciamo che potrebbe essere una buona occasione.
E c’è anche un po’ di pubblico.
Sì, so che i 10.000 biglietti sono stati bruciati in poche ore, come per i concerti dei Pink Floyd… E’ bello per il nostro sport, speriamo sia l’inizio di un ritorno alla normalità nel 2021.