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“Sono molto orgoglioso, per un pilota portoghese non è facile arrivare fino qui. Quando a 14 anni correvo nella Rookies Cup sognavo di arrivare in MotoGP, ma non sapevo se ce l’avrei fatta. Ho la testa dura e questo mi ha aiutato: ho lavorato duro per arrivare fin qui, nessuno mi ha regalato niente. E’ fondamentale credere in se stessi. L’anno scorso, dopo l’infortunio, ero un po’ scoraggiato, ma il team mi ha aiutato. Rispetto al 2019, la moto è cresciuta tantissimo: Pedrosa l’ha resa più facile da guidare. In gara1 ero in difficoltà con la gomma anteriore, la bandiera rossa mi ha permesso di cambiarla. Sapevo che all’ultima curva avrebbe potuto accadere qualcosa tra Espargaro e Miller: quando ho visto Jack entrare ed entrambi andare lunghi ho capito che era il mio momento. Poi nel giro d’onore, un commissario mi ha dato una bandiera portoghese e anche un biglietto, non ho ben capito cosa c’era scritto. Sarà incredibile finire il campionato a Portimao, con anche i tifosi che potranno entrare in circuito”.
“Prima di tutto devo ringraziare la Clinica Mobile, il dottor Zasa e tutte le persone che mi hanno aiutato. E grazie alla Ducati e a Campinoti. Speravo nella vittoria: ce l’ho fatta a superare Espargaro, ma non avevo fatto i conti con Oliveira: gli faccio i miei complimenti. In tutto il fine settimana sono stato forte nel T1, ma Pol e la KTM uscivano in maniera incredibile dalla curva 1: con tanto grip al posteriore potevano uscire velocissimi. Adesso si va a Misano, dove ho faticato parecchio nel 2019: vediamo cosa riusciamo a fare. Poi, nel finale ci sono tutti circuiti che mi piacciano”.
“Il finale è stato come una gara di Moto3: sono entrato primo all’ultima curva, sono uscito terzo… E’ chiaro che sono andato sul verde, ma ci sono finito perché mi hanno mandato sul verde: la regola dice che devi essere penalizzato se guadagni, io invece ho perso due posizioni. Sarebbe stato ingiusto perderne un’altra. Quando sono passato sul traguardo, ho visto +0”0 sulla lavagna: ho cercato di coprire la traiettoria, per questo sono entrato molto stretto alla 3. Miller mi ha portato fuori all’ultima curva, ma ci sta fare quel sorpasso lì. Sono molto contento per le prestazioni della moto, ma mi spiace per quello che è accaduto a Mir: gli è successo esattamente quello che è capitato a me settimana scorsa. A Misano abbiamo provato, ma bisognerà vedere che condizioni troveremo”.