MotoGP 2020. Joan Mir: “Cerco di stare calmo, ma non è facile”

MotoGP 2020. Joan Mir: “Cerco di stare calmo, ma non è facile”
Joan ammette che non è una vigilia come le altre: “C’è tanta pressione, non è facile da gestire. L’aspetto positivo è che tutto finirà presto, o in un giorno o, al massimo, in una settimana”. Sulle qualifiche: “non avevo fiducia, non so perché”. Sulla gara: “Il primo obiettivo è recuperare posizioni, poi penserò al mondiale”
14 novembre 2020

Apparentemente, Joan Mir non perde la calma nemmeno stavolta, anche se è 12esimo. “Diciamo che la posizione dei miei rivali in campionato e il mio passo mi fanno stare più tranquillo”, sottolinea giustamente. Joan spiega come è andata la giornata.

“La verità è che non è stata una giornata negativa: ho migliorato il mio passo e il potenziale per la gara. Di questo sono contento, sotto questo aspetto siamo messi bene. Ma in qualifica, un po’ come ieri nelle FP2, non so cosa sia successo, non avevo fiducia, non potevo spingere. E’ strano, perché nelle FP4 mi sentivo veramente a mio agio con la moto. E’ chiaro che partire dalla 12esima posizione non mi piace, ma sono tranquillo”.

Chi ti sembra quello messo meglio?
“Morbidelli è forte anche sul passo e parte dalla pole. Come velocità, potrei stare con lui, ma partendo così indietro sarà piuttosto complicato lottare per la vittoria. Vediamo come va la gara, in base alle mie sensazioni deciderò se sarà il caso di attaccare, di provare a salire sul podio o solo pensare al mondiale. Ma non si può sapere prima”.

I primi giri saranno cruciali?
“Sì, bisognerà vedere in che posizione sarò. Per il momento, il mio obiettivo è recuperare più posizioni possibile. Questo è il primo passo. Poi, eventualmente, si penserà al mondiale”.

Inevitabilmente non è un GP come gli altri: come ti senti?
“Sì, è molto difficile, c’è grande differenza rispetto alle altre gare. Lo senti, la pressione dai media è grande, è complicata da gestire. Cerco di stare calmo, ma non è facile. L’aspetto positivo è che tutto finirà presto, o in un giorno, o al massimo in una settimana”.

Puoi far un paragone con la vigilia di quando vincesti il titolo nel 2017?
“Allora ero molto più nervoso, anche perché ero più giovane. Lo so che il titolo della MotoGP è un’altra cosa, ma per me, allora, il mondiale della Moto3 era più importante. Credo che aver già conquistato un iride sia di grande aiuto”.

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