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Fino adesso, è stata una settimana memorabile per Takaaki Nakagami: giovedì ha rinnovato il contratto con la Honda per più anni e con una moto ufficiale per il 2021; oggi ha conquistato la sua prima pole in MotoGP, riportando la RC213V davanti a tutti in qualifica dopo un anno (non accadeva dalla Malesia 2019) ed era dal 2004 che un giapponese non c’entrava questo risultato in MotoGP.
Ieri avevi detto: spero domani di fare la pole. Ci sei riuscito. L’obiettivo per domani è vincere o fare podio?
“Non voglio dire niente… Al momento posso dire che mi sto trovando bene e mi diverto a guidare la moto. Non penso al risultato, voglio stare tranquillo, non pormi obiettivi. Mi sento bene con la moto dalle FP1: durante questi giorni non abbiamo cambiato tanto, mi sono concentrato di più su me stesso, cercando di migliorare alcuni aspetti della mia guida. Sembra che questa tattica abbia funzionato bene. Spero domani di partire bene, mantenere la prima posizione, provare a fare il mio ritmo. Spero di poter controllare l’eventuale vantaggio sul secondo. Questa è la mia idea, ma Morbidelli, Rins, Quartararo e altri piloti proveranno a fermarmi. Non mi pongo obiettivi, penso solo a divertirmi in gara”.
Sei orgoglioso di dimostrare che sei in HRC, non perché sei un pilota giapponese, ma perché sei veloce?
“Sono orgoglioso di aver fatto la pole: noi non abbiamo una moto ufficiale, ma ho sempre saputo che questa moto ha un grande potenziale. Se ci fosse stato Marc Marquez sarebbe probabilmente stato più veloce di me, lui è il numero uno, capace di andare forte in ogni situazione. Io trovo energia a provare ad avvicinare le sue prestazioni, a migliorare poco alla volta. Non penso troppo al campionato, cerco solo di ottenere il massimo in ogni situazione. Non ho nessuna pressione, prima l’avevo perché non avevo un contratto, ma adesso sono più tranquillo. Sicuramente sono orgoglioso di aver conquistato la pole con una RCV 2019: sapevo di poter combattere per la prima fila. Partire dalla pole ti dà una bella visuale, nessuno davanti… Bisogna provare a fare il massimo in ogni curva, in ogni giro. E’ la mia prima pole e un giapponese non partiva in pole da 16 anni, tanto tempo fa, sono contento di essere qui”.
Credi di aver preparato al meglio la gara, o hai tralasciato qualcosa?
“Mai penso di aver fatto tutto alla perfezione, se lo fai perdi concentrazione. Sicuramente ho buone sensazioni in ogni condizioni e sono sempre stato nelle prime due posizioni. Domani sarà una gara molto importante per me: la moto funziona bene, mi sento a posto fisicamente e psicologicamente. Domani non devo pensare alla vittoria o al primo podio, devo solo rimanere concentrato e divertirmi: abbiamo il passo con tutte le gomme e in ogni condizioni. Il nostro potenziale è alto, ma bisogna ripetersi in gara, che è sempre una storia differente. Sicuramente i miei rivali vorranno “distruggere” la mia strategia, ma ho qualcosa in tasca, qualche segreto che tirerò fuori domani. Il sogno per domani è chiaramente vincere e festeggiare con tutti”.
Userai il sistema per abbassare la moto in partenza?
“No: qui la prima curva è molto vicina, non serve qui”.
L’incidente di Marquez ha cambiato qualcosa nel modo di lavorare della Honda?
“Sfortunatamente, Marc ha avuto un bruttissimo incidente a Jerez1, ma Takeo Yokohama (il direttore tecnico, NDA) e la HRC mi hanno sempre dato un grandissimo supporto. La moto funziona bene, ma non è stata sviluppata da allora, se non in alcuni dettagli come la forcella, l’ammortizzatore posteriore nuovo della Ohlins. Di base, la mia Honda è la stessa di Jerez. Ho sempre avuto a disposizione tutti i dati di Marc dell’anno scorso: Takeo mi ha spiegato la differenza che c’era tra me e Marquez. Ho cercato di adattarmi, ma non è facile farlo. Piano piano ho cercato di avvicinarmi allo stile di Marc: adesso sembra funzionare bene. Mi fa piacere avere Takeo nel mio box, questo mi ha aiutato molto in questa stagione, questa è la più grande differenza”.